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Marie Ljalková
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Marie Ljalková-Lastovecká (3 dicembre 1920 - 7 novembre 2011) è stata un cecchino ceco e membro dell'esercito ceco che ha combattuto in esilio durante la Seconda Guerra Mondiale.

Biografia

Ljalková (nata Petrušáková) è nata a Horodenka, in Polonia (oggi in Ucraina), da una famiglia di cechi volsci. Persi i genitori all'età di 12 anni, visse con la zia a Stanisławów (oggi Ivano-Frankivs'k, Ucraina) dove conobbe il suo primo marito, Michal Ljalko. Dopo la guerra mondiale si risposò due volte.[1]

Seconda guerra mondiale

Dopo l'attacco tedesco all'Unione Sovietica, nel marzo 1942, all'età di 21 anni, Ljalková si arruolò come volontaria insieme al marito nel Primo Battaglione Indipendente Cecoslovacco. Seguì un corso di medicina e un corso per cecchini di tre mesi a Buzuluk.

La sua prima esperienza di combattimento avvenne durante i tre giorni della battaglia di Sokolovo (8-11 marzo 1943), quando le fu attribuita l'uccisione di sette soldati tedeschi, facendole guadagnare immediatamente lo status di asso. La sua prestazione fu persino notata dalla propaganda nazista anti-cecoslovacca nelle terre ceche occupate (per sottolineare il carattere stravagante dell'unità militare cecoslovacca).[2]

In seguito Ljalková divenne istruttrice di cecchini della fanteria cecoslovacca e sovietica. Dopo che le donne furono ritirate dalle unità di combattimento nel 1944, divenne capo medico del battaglione di carri armati cecoslovacco.[3]

Dopo la seconda guerra mondiale

Dopo la guerra, studiò medicina e lavorò come medico militare a Olomouc e all'Ospedale Militare Centrale di Praga. In seguito si trasferì all'ospedale di Brno dove conobbe il suo secondo marito, Václav Lastovecký. Alla fine raggiunse il grado di colonnello, ma a causa di problemi di salute lasciò l'esercito e iniziò a lavorare come guida turistica per turisti di lingua russa. Trascorse il resto della sua vita a Brno.[5]

Il 28 ottobre 2010 ha ricevuto l'Ordine del Leone Bianco di Seconda Classe, la seconda più alta onorificenza militare della Repubblica Ceca.[6]

Riconoscimenti

Le sono state attribuite almeno 30 uccisioni accertate durante la guerra.[4] Questo numero non è esatto secondo le parole della stessa Ljalková, perché non si conoscono i numeri reali. Fu insignita dell'Ordine sovietico della Stella Rossa e della Croce di guerra cecoslovacca.

Note


Bibliografia

Collegamenti esterni

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