Auguste e Louis Lumière: differenze tra le versioni

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[[File:Auguste and Louis Lumière.jpg|thumb|Auguste (a sinistra) e Louis Lumière nel [[1895]]<ref>Louis e August Lumière, ''La fotografia, in Noi, inventori del cinema. Interviste e scritti scelti 1894-1954'', a cura di Renata Gorgani, Milano, Il Castoro, 1995, p. 43.</ref>]]
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Nati a [[Besançon]], figli del [[fotografo]] e [[pittore]] [[Antoine Lumière]], poco dopo si trasferirono a [[Lione]], dove il padre aprì un piccolo laboratorio fotografico. Prima di dedicarsi al lavoro nell’officina paterna, entrambi si diplomarono alla più prestigiosa scuola tecnica di Lione: ''La Martinière''.<ref name=":1" /> Nel [[1881]], ancora prima di terminare gli studi, Louis riuscì a migliorare la lastra secca e brevettò l’''Etiquette Bleue.'' L’etichetta blu era una lastra fotografica in grado di catturare la realtà con un'esposizione di soli sessanta secondi.<ref name=":7" /><ref name=":8" /> La loro nuova invenzione ebbe sin da subito un grandissimo successo e la libertà economica che gli diede, gli permise di dedicarsi allo studio della cinematografia.<ref name=":4" />
Nati a [[Besançon]], figli del [[fotografo]] e [[pittore]] [[Antoine Lumière]], poco dopo si trasferirono a [[Lione]], dove il padre aprì un piccolo laboratorio fotografico. Prima di dedicarsi al lavoro nell'officina paterna, entrambi si diplomarono alla più prestigiosa scuola tecnica di Lione: ''La Martinière''.<ref name=":1" /> Nel 1881, ancora prima di terminare gli studi, Louis riuscì a migliorare la lastra secca e brevettò l{{'}}''Etiquette Bleue.'' L'etichetta blu era una lastra fotografica in grado di catturare la realtà con un'esposizione di soli sessanta secondi.<ref name=":7" /><ref name=":8" /> La loro nuova invenzione ebbe sin da subito un grandissimo successo e la libertà economica che gli diede, gli permise di dedicarsi allo studio della cinematografia.<ref name=":4" />


Quella che era iniziata come una semplice passione, ben presto si trasformò in ciò che li renderà più famosi.<ref name=":4" /> Il 13 febbraio [[1895]] brevettarono il ''[[Cinématographe]] Lumière'', un macchinario in grado sia di riprendere che proiettare. Con questa loro nuova invenzione registrano dieci film, che il 28 dicembre successivo proiettarono di fronte a un pubblico pagante, al [[Salon indien du Grand Café]] di [[Parigi]].<ref name=":14" /><ref name=":17" /> Per una semplicistica convenzione storica si fa coincidere questa data con la nascita del cinema ed il primo film a farne parte è ''[[L'uscita dalle officine Lumière]]''.<ref name=":8" /><ref name=":15" /><ref name=":22">{{Cita libro|autore=[[Paolo Bertetto]]|titolo=Introduzione alla storia del cinema. Autori, film, correnti|anno=2005|editore=UTET Università|p=11|ISBN=8860083621}}</ref>
Quella che era iniziata come una semplice passione, ben presto si trasformò in ciò che li renderà più famosi.<ref name=":4" /> Il 13 febbraio 1895 brevettarono il ''[[Cinématographe]] Lumière'', un macchinario in grado sia di riprendere sia di proiettare. Con questa loro nuova invenzione registrano dieci film, che il 28 dicembre successivo proiettarono di fronte a un pubblico pagante, al [[Salon indien du Grand Café]] di [[Parigi]].<ref name=":14" /><ref name=":17" /> Per una semplicistica convenzione storica si fa coincidere questa data con la nascita del cinema e il primo film a farne parte è ''[[L'uscita dalle officine Lumière]]''.<ref name=":8" /><ref name=":15" /><ref name=":22">{{Cita libro|autore=[[Paolo Bertetto]]|titolo=Introduzione alla storia del cinema. Autori, film, correnti|anno=2005|editore=UTET Università|p=11|ISBN=8860083621}}</ref>


A seguito di un periodo di grande successo, i fratelli decisero di lasciar perdere il cinematografo, che consideravano un’invenzione senza futuro, e iniziarono a dedicarsi allo studio della [[fotografia a colori]]. Le loro ricerche culminarono il 17 dicembre [[1903]] quando brevettarono l’''Autochrome Lumière'', una lastra fotografica in grado di scattare fotografie a colori.<ref name=":16" /> L’[[autocromia]] è stata, fino agli anni trenta, l’unico metodo per catturare la realtà a colori.<ref name=":10" /> Dopo questo brevetto i due presero strade diverse: Auguste si specializzò nell'ambito medico, studiando come curare la [[tubercolosi]] e il [[Cancro (malattia)|cancro]],<ref name=":21">{{Cita web|url=/proxy/https://www.victorian-cinema.net/augustelumiere|titolo=Auguste Marie Nicolas Lumière}}</ref> mentre Louis proseguì i suoi studi su come migliorare la tecnica fotografica, continuando a brevettare numerosi apparecchi.<ref name=":4" />
A seguito di un periodo di grande successo, i fratelli decisero di lasciar perdere il cinematografo, che consideravano un'invenzione senza futuro, e iniziarono a dedicarsi allo studio della [[fotografia a colori]]. Le loro ricerche culminarono il 17 dicembre 1903 quando brevettarono l{{'}}''Autochrome Lumière'', una lastra fotografica in grado di scattare fotografie a colori.<ref name=":16" /> L'[[autocromia]] è stata, fino agli anni 1930, l'unico metodo per catturare la realtà a colori.<ref name=":10" /> Dopo questo brevetto i due presero strade diverse: Auguste si specializzò nell'ambito medico, studiando come curare la [[tubercolosi]] e il [[Cancro (malattia)|cancro]],<ref name=":21">{{Cita web|url=/proxy/https://www.victorian-cinema.net/augustelumiere|titolo=Auguste Marie Nicolas Lumière}}</ref> mentre Louis proseguì i suoi studi su come migliorare la tecnica fotografica, continuando a brevettare numerosi apparecchi.<ref name=":4" />


Entrambi ebbero ruoli governativi con il [[Governo di Vichy|regime di Vichy]] e collaborazionisti con l'[[Italia fascista|Italia Fascista]], perciò le loro figure sono considerate anche molto controverse e scabrose.<ref name=":21" /><ref name=":23" />
Entrambi collaborarono sia con il [[Governo di Vichy|regime di Vichy]] sia con l'[[Italia fascista]], perciò le loro figure sono considerate anche molto controverse e scabrose.<ref name=":21" /><ref name=":23" />


==Biografia==
==Biografia==
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=== Giovinezza ===
=== Giovinezza ===
[[File:Maison Frères Lumière 0001.jpg|miniatura|267x267px|La casa natale dei fratelli Lumière a [[Besançon]]]]
[[File:Maison Frères Lumière 0001.jpg|miniatura|267x267px|La casa natale dei fratelli Lumière a [[Besançon]]]]
Nacquero a [[Besançon]], figli dell'imprenditore e [[fotografo]] [[Antoine Lumière]] e della lavandaia Jeanne Joséphine Costille Lumière, sposatisi nel [[1862]].<ref name=":16">{{Cita web|url=/proxy/http://www.autochromes.culture.fr/index.php?id=3&L=1|titolo=A family of pioneers|accesso=20 gennaio 2024|dataarchivio=1 aprile 2016|urlarchivio=/proxy/https://web.archive.org/web/20160401174802/http://www.autochromes.culture.fr/index.php?id=3&L=1|urlmorto=sì}}</ref> Per sfuggire ai pericoli della [[guerra franco-prussiana]] la famiglia decide, nel [[1870]], di trasferissi dalla citta di frontiera [[Besançon]], per insediarsi nell'entro terra, a [[Lione]]. Qui il padre aprì, nel centro della città, uno piccolo studio fotografico che in poco tempo si trasforma in un laboratorio. Auguste e Louis imparano a leggere fin da piccoli con i [[Viaggi straordinari]] di [[Jules Verne]]<ref>{{Cita web|url=/proxy/https://cinecittanews.it/28-dicembre-buon-compleanno-cinema-128-candeline/|titolo=28 dicembre, Buon Compleanno Cinema: 128 candeline}}</ref> e nel [[1877]] furono iscritti alla migliore scuola tecnica di Lione: ''La Martinière.'' Entrambi avevano una spiccato interesse per le materie scientifiche in particolare: Auguste per la medicina e la biologia e Louis per la fisica, la chimica, ma apprezzava anche suonare il piano.<ref name=":7" /> Questo amore di Louis per lo studio lo ritroviamo anche nel fatto che nel [[1880]] si distinse come il miglior studente della sua classe.<ref name=":4">{{Cita web|url=/proxy/https://www.encyclopedia.com/history/encyclopedias-almanacs-transcripts-and-maps/lumiere-brothers|titolo=The Lumière Brothers|lingua=en}}</ref> I due, prima di dedicarsi alla ricerca nel laboratorio paterno, si diplomano: Auguste in chimica e Louis in fisica.<ref name=":1">{{Cita web|url=/proxy/https://www.treccani.it/enciclopedia/auguste-e-louis-lumiere_%28Enciclopedia-del-Cinema%29/|titolo=Auguste e Louis Lumière}}</ref><ref>{{Cita web|url=/proxy/https://www.institut-lumiere.org/musee/les-freres-lumiere-et-leurs-inventions/breve-histoire.html|titolo=L'histoire Lumière|lingua=fr}}</ref><ref name=":24">Louis e August Lumière, ''La fotografia, in Noi, inventori del cinema. Interviste e scritti scelti 1894-1954'', a cura di Renata Gorgani, Milano, Il Castoro, 1995, pp. 94 - 96</ref>
Nacquero a [[Besançon]], figli dell'imprenditore e [[fotografo]] [[Antoine Lumière]] e della lavandaia Jeanne Joséphine Costille Lumière, sposatisi nel 1862.<ref name=":16">{{Cita web|url=/proxy/http://www.autochromes.culture.fr/index.php?id=3&L=1|titolo=A family of pioneers|accesso=20 gennaio 2024|dataarchivio=1 aprile 2016|urlarchivio=/proxy/https://web.archive.org/web/20160401174802/http://www.autochromes.culture.fr/index.php?id=3&L=1|urlmorto=sì}}</ref> Per sfuggire ai pericoli della [[guerra franco-prussiana]] la famiglia decide, nel 1870, di trasferirsi dalla citta di frontiera [[Besançon]], per insediarsi nell'entroterra, a [[Lione]]. Qui il padre aprì, nel centro della città, uno piccolo studio fotografico che in poco tempo si trasforma in un laboratorio. Auguste e Louis imparano a leggere fin da piccoli con i [[Viaggi straordinari]] di [[Jules Verne]]<ref>{{Cita web|url=/proxy/https://cinecittanews.it/28-dicembre-buon-compleanno-cinema-128-candeline/|titolo=28 dicembre, Buon Compleanno Cinema: 128 candeline}}</ref> e nel 1877 furono iscritti alla migliore scuola tecnica di Lione: ''La Martinière.'' Entrambi avevano una spiccato interesse per le materie scientifiche, in particolare Auguste per la medicina e la biologia e Louis per la fisica, la chimica, ma apprezzava anche suonare il piano.<ref name=":7" /> Questo amore di Louis per lo studio lo ritroviamo anche nel fatto che nel 1880 si distinse come il miglior studente della sua classe.<ref name=":4">{{Cita web|url=/proxy/https://www.encyclopedia.com/history/encyclopedias-almanacs-transcripts-and-maps/lumiere-brothers|titolo=The Lumière Brothers|lingua=en}}</ref> I due, prima di dedicarsi alla ricerca nel laboratorio paterno, si diplomano: Auguste in chimica e Louis in fisica.<ref name=":1">{{Cita web|url=/proxy/https://www.treccani.it/enciclopedia/auguste-e-louis-lumiere_%28Enciclopedia-del-Cinema%29/|titolo=Auguste e Louis Lumière}}</ref><ref>{{Cita web|url=/proxy/https://www.institut-lumiere.org/musee/les-freres-lumiere-et-leurs-inventions/breve-histoire.html|titolo=L'histoire Lumière|lingua=fr}}</ref><ref name=":24">Louis e August Lumière, ''La fotografia, in Noi, inventori del cinema. Interviste e scritti scelti 1894-1954'', a cura di Renata Gorgani, Milano, Il Castoro, 1995, pp. 94 - 96</ref>


{{Citazione|Quando lasciai la scuola, invece di essere disgustato dallo studio, come capita agli allievi dell'insegnamento liceale, che non aprono più un libro dopo il diploma, sentivo al contrario il più acceso desiderio di continuare ad acquisire nuove conoscenze.|Auguste Lumière<ref name=":5" />}}
{{Citazione|Quando lasciai la scuola, invece di essere disgustato dallo studio, come capita agli allievi dell'insegnamento liceale, che non aprono più un libro dopo il diploma, sentivo al contrario il più acceso desiderio di continuare ad acquisire nuove conoscenze.|Auguste Lumière<ref name=":5" />}}


Nel [[1881]] Louis, appena diciassettenne, riesce a perfezionare la lastra secca di [[Van Monckhoeven]], una delle uniche in commercio all'epoca.<ref name=":0" /> La sua nuova lastra secca, l'''Etiquete Bleue'', ''e''ra in grado di creare fotografie impiagando un'esposizione di soli 60 secondi, molto più velocemente dei precedenti brevetti. Questa scoperta fu divulgata sulla rivista della ''Sociétés Francaises de Photographie'' e suscitò profonda ammirazione tra i colleghi di tutto il mondo.<ref name=":7">{{Cita web|url=/proxy/https://www.storicang.it/a/i-fratelli-lumiere-dal-movimento-colore_14613|titolo=I fratelli Lumière, dal movimento al colore}}</ref> Nel primo anno di produzione gli fece guadagnare circa 500.000 franchi, fino ad arrivare a 15 milioni nel [[1894]].<ref name=":8">{{Cita web|url=/proxy/https://www.britannica.com/biography/Lumiere-brothers|titolo=Lumière brothers|lingua=en}}</ref><ref name=":13">{{Cita web|url=/proxy/http://cinematographes.free.fr/lumiere.html|titolo=Auguste et Louis Lumière}}</ref><ref name=":9">{{Cita web|url=/proxy/https://www.trenfo.com/it/storia/biografie/auguste-e-louis-lumiere-2|titolo=Auguste e Louis Lumière - Trenfo}}</ref> Dato tutto il loro successo, l'anno seguente, riuscirono a saldare i debiti dell'impresa di famiglia e aprirono delle nuove officine, assumendo un totale di 300 impiegati.<ref name=":4" /><ref>{{Cita web|url=/proxy/https://blog.scienceandmediamuseum.org.uk/the-lumiere-brothers-pioneers-of-cinema-and-colour-photography/|titolo=THE LUMIÈRE BROTHERS: PIONEERS OF CINEMA AND COLOUR PHOTOGRAPHY}}</ref><ref name=":24" /> Quando loro padre andò in pensione nel [[1892]], i due lo sostituirono: Auguste come direttore e Louis come inventore. Nel [[1894]], data la tanta libertà economica garantitagli dal grande successo della lastra secca, iniziarono così, quasi come passatempo, a dedicarsi alla cinematografia: brevettando un numero significativo di procedimenti, tra i quali l'ideazione del [[foro di trascinamento]],<ref name=":1" /><ref name=":18">{{Cita libro|autore=Sandro Bernardi|titolo=L'avventura del cinematografo|anno=2007|editore=Marsilio Editori|capitolo=Le «vedute animate» dei Lumière}}</ref> che permetteva il trascinamento del film attraverso la camera e il proiettore, e iniziarono a produrre una loro [[pellicola cinematografica]], poiché volevano evitare di pagare i diritti d'autore sul brevetto di Edison, molto costoso.<ref>{{Cita web|url=/proxy/https://web.archive.org/web/20140201205245/http://www.institut-lumiere.org/patrimoine_index.html|titolo=Le Cinématographe Lumière - Institut Lumiere}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Michelle Aubert e Jean-Claude Seguin|titolo=La Production Cinématographique des freres Lumière|anno=1996|editore=Bifi Editions|città=Parigi|lingua=fr|ISBN=2-9509048-1-5}}</ref>
Nel 1881 Louis, appena diciassettenne, riesce a perfezionare la lastra secca di [[Van Monckhoeven]], una delle uniche in commercio all'epoca.<ref name=":0" /> La sua nuova lastra secca, l'''Étiquette bleue'', ''e''ra in grado di creare fotografie impiagando un'esposizione di soli 60 secondi, molto più velocemente dei precedenti brevetti. Questa scoperta fu divulgata sulla rivista delle ''Sociétés françaises de photographie'' e suscitò profonda ammirazione tra i colleghi di tutto il mondo.<ref name=":7">{{Cita web|url=/proxy/https://www.storicang.it/a/i-fratelli-lumiere-dal-movimento-colore_14613|titolo=I fratelli Lumière, dal movimento al colore}}</ref> Nel primo anno di produzione gli fece guadagnare circa 500&nbsp;000 franchi, fino ad arrivare a 15 milioni nel 1894.<ref name=":8">{{Cita web|url=/proxy/https://www.britannica.com/biography/Lumiere-brothers|titolo=Lumière brothers|lingua=en}}</ref><ref name=":13">{{Cita web|url=/proxy/http://cinematographes.free.fr/lumiere.html|titolo=Auguste et Louis Lumière}}</ref><ref name=":9">{{Cita web|url=/proxy/https://www.trenfo.com/it/storia/biografie/auguste-e-louis-lumiere-2|titolo=Auguste e Louis Lumière - Trenfo}}</ref> Dato tutto il loro successo, l'anno seguente, riuscirono a saldare i debiti dell'impresa di famiglia e aprirono delle nuove officine, assumendo un totale di 300 impiegati.<ref name=":4" /><ref name=":24" /><ref>{{Cita web|url=/proxy/https://blog.scienceandmediamuseum.org.uk/the-lumiere-brothers-pioneers-of-cinema-and-colour-photography/|titolo=THE LUMIÈRE BROTHERS: PIONEERS OF CINEMA AND COLOUR PHOTOGRAPHY}}</ref> Quando loro padre andò in pensione nel 1892, i due lo sostituirono: Auguste come direttore e Louis come inventore. Nel 1894, data la tanta libertà economica garantitagli dal grande successo della lastra secca, iniziarono così, quasi come passatempo, a dedicarsi alla cinematografia: brevettando un numero significativo di procedimenti, tra i quali l'ideazione del [[foro di trascinamento]],<ref name=":1" /><ref name=":18">{{Cita libro|autore=Sandro Bernardi|titolo=L'avventura del cinematografo|anno=2007|editore=Marsilio Editori|capitolo=Le «vedute animate» dei Lumière}}</ref> che permetteva il trascinamento del film attraverso la camera e il proiettore, e iniziarono a produrre una loro [[pellicola cinematografica]], poiché volevano evitare di pagare i diritti d'autore sul brevetto di Edison, molto costoso.<ref>{{Cita web|url=/proxy/http://www.institut-lumiere.org/patrimoine_index.html|titolo=Le Cinématographe Lumière - Institut Lumiere|accesso=28 marzo 2024|dataarchivio=1 febbraio 2014|urlarchivio=/proxy/https://web.archive.org/web/20140201205245/http://www.institut-lumiere.org/patrimoine_index.html|urlmorto=}}</ref><ref>{{Cita libro|autore=Michelle Aubert e Jean-Claude Seguin|titolo=La Production Cinématographique des freres Lumière|anno=1996|editore=Bifi Editions|città=Parigi|lingua=fr|ISBN=2-9509048-1-5}}</ref>


=== Il cinematografo ===
=== Il cinematografo ===
[[File:CinematographeProjection1aaa.jpg|sinistra|miniatura|280x280px|La tecnica di proiezione di un film con il cinematografo Lumière]]
[[File:CinematographeProjection1aaa.jpg|sinistra|miniatura|280x280px|La tecnica di proiezione di un film con il cinematografo Lumière]]
I fratelli iniziarono a interessarsi delle fotografie animate dall'estate del [[1894]] e presero come punto di partenza le ricerche di [[Étienne-Jules Marey|Marey]], [[Thomas Edison|Edison]] e [[Georges Demenÿ|Demeny]],<ref name=":25" /> ma in realtà già una sera del [[1893]] in alcune bancarelle nella piazza di Lione, ebbero la possibilità di vedere in funzione un esemplare di [[lanterna magica]] molto raffinato. Incuriositi da questo strano apparecchio, Louis riusi a replicarlo, dando così inizio alle ricerche dei Lumière sulla cinematografia.<ref>Louis e Auguste Lumière, ''La fotografia, in Noi, inventori del cinema. Interviste e scritti scelti 1894-1954'', p. 60.</ref> Il problema più grande che dovettero affrontare era trovare un modo per trascinare la pellicola; Auguste pensò di usare la tecnica usata precedentemente da [[Léon Bouly]], ma ben presto Louis scartò questa possibilità perché la riteneva troppo rozza. L'idea geniale venne a Louis: adattare il movimento di una macchina da cucire per trascinare la pellicola davanti all'obbiettivo. A seguito di questo lampo di genio, Auguste decise di lasciare il progetto, per dedicarsi ad altro, ma decisero comunque di firmare il brevetto a nome di entrambi.<ref name=":25" /> Spinto anche dal padre, [[Antoine Lumière]], che nel settembre del [[1894]] assistette a una dimostrazione del [[kinetoscopio]], che lo portò a dire: ''"Bisogna far uscire l'immagine dalla scatola. Rientro a Lione: i miei figli ci riusciranno!".''<ref name=":3" /> Louis decise quindi di iniziare a progettare un macchinario in grado sia di girare che di proiettare film per un pubblico maggiore rispetto a quello del kinetoscopio, che permetteva la visione soltanto ad una persona alla volta. Il 13 febbraio [[1895]] brevettarono ''"Appareil servant à l'obtention et à la vision des épreuves chronophotographiques"'',<ref>{{cita web|lingua=fr|url=/proxy/http://cinematographes.free.fr/lumiere-245032.html|titolo=Brevet FR 245.032|editore=cinematographes.free.fr|accesso=11 settembre 2014}}</ref><ref>{{Cita web|url=/proxy/https://www.ilsole24ore.com/art/oggi-lumiere-inventavano-cinema--ABhi4QTB|titolo=Oggi i Lumière inventavano il cinema}}</ref> che solo in seguito rinomineranno [[cinématographe]] riutilizzando il nome che [[Léon Bouly]], tre anni prima, aveva usato per brevettare il suo ''"Cinématographe Léon Bouly",'' ma caduto in disgrazia non riuscì più a pagare le rate del brevetto, rendendo il nome nuovamente disponibile''.''<ref name=":25">{{Cita libro|autore=Louis e August Lumière|curatore=Renata Gorgani|titolo=La fotografia, in Noi, inventori del cinema. Interviste e scritti scelti 1894-1954|anno=1995|editore=Il Castoro|città=Milano|p=104}}</ref><ref>{{Cita web|url=/proxy/https://www.victorian-cinema.net/bouly|titolo=Léon Guillaume Bouly|lingua=en}}</ref> Il padre, considerando orrendo il nome ''"cinématographe"'', convinto dall'amico Lechère, lo voleva chiamare ''Domitor,'' abbreviazione della parola latina ''dominator''.<ref name=":18" /><ref>{{Cita web|url=/proxy/https://www.cameramuseum.ch/en/discover/permanent-exhibition/the-century-of-the-film/the-birth-of-cinema/|titolo=The birth of cinema}}</ref><ref>Louis e August Lumière, ''La fotografia, in Noi, inventori del cinema. Interviste e scritti scelti 1894-1954'', a cura di Renata Gorgani, Milano, Il Castoro, 1995, p. 106.</ref>
I fratelli iniziarono a interessarsi delle fotografie animate dall'estate del 1894 e presero come punto di partenza le ricerche di [[Étienne-Jules Marey|Marey]], [[Thomas Edison|Edison]] e [[Georges Demenÿ|Demeny]],<ref name=":25" /> ma in realtà già una sera del 1893 in alcune bancarelle nella piazza di Lione, ebbero la possibilità di vedere in funzione un esemplare di [[lanterna magica]] molto raffinato. Incuriositi da questo strano apparecchio, Louis riusi a replicarlo, dando così inizio alle ricerche dei Lumière sulla cinematografia.<ref>Louis e Auguste Lumière, ''La fotografia, in Noi, inventori del cinema. Interviste e scritti scelti 1894-1954'', p. 60.</ref> Il problema più grande che dovettero affrontare era trovare un modo per trascinare la pellicola; Auguste pensò di usare la tecnica usata precedentemente da [[Léon Bouly]], ma ben presto Louis scartò questa possibilità perché la riteneva troppo rozza. L'idea geniale venne a Louis: adattare il movimento di una macchina da cucire per trascinare la pellicola davanti all'obbiettivo. A seguito di questo lampo di genio, Auguste decise di lasciare il progetto, per dedicarsi ad altro, ma decisero comunque di firmare il brevetto a nome di entrambi.<ref name=":25" /> Spinto anche dal padre, [[Antoine Lumière]], che nel settembre del 1894 assistette a una dimostrazione del [[kinetoscopio]], che lo portò a dire: ''"Bisogna far uscire l'immagine dalla scatola. Rientro a Lione: i miei figli ci riusciranno!"''<ref name=":3" /> Louis decise quindi di iniziare a progettare un macchinario in grado sia di girare sia di proiettare film per un pubblico maggiore rispetto a quello del kinetoscopio, che permetteva la visione soltanto a una persona alla volta. Il 13 febbraio 1895 brevettarono ''"Appareil servant à l'obtention et à la vision des épreuves chronophotographiques"'',<ref>{{cita web|lingua=fr|url=/proxy/http://cinematographes.free.fr/lumiere-245032.html|titolo=Brevet FR 245.032|editore=cinematographes.free.fr|accesso=11 settembre 2014}}</ref><ref>{{Cita web|url=/proxy/https://www.ilsole24ore.com/art/oggi-lumiere-inventavano-cinema--ABhi4QTB|titolo=Oggi i Lumière inventavano il cinema}}</ref> che solo in seguito rinomineranno [[cinématographe]] riutilizzando il nome che [[Léon Bouly]], tre anni prima, aveva usato per brevettare il suo ''"Cinématographe Léon Bouly",'' ma caduto in disgrazia non riuscì più a pagare le rate del brevetto, rendendo il nome nuovamente disponibile''.''<ref name=":25">{{Cita libro|autore=Louis e August Lumière|curatore=Renata Gorgani|titolo=La fotografia, in Noi, inventori del cinema. Interviste e scritti scelti 1894-1954|anno=1995|editore=Il Castoro|città=Milano|p=104}}</ref><ref>{{Cita web|url=/proxy/https://www.victorian-cinema.net/bouly|titolo=Léon Guillaume Bouly|lingua=en}}</ref> Il padre, considerando orrendo il nome ''"cinématographe"'', convinto dall'amico Lechère, lo voleva chiamare ''Domitor,'' abbreviazione della parola latina ''dominator''.<ref name=":18" /><ref>{{Cita web|url=/proxy/https://www.cameramuseum.ch/en/discover/permanent-exhibition/the-century-of-the-film/the-birth-of-cinema/|titolo=The birth of cinema}}</ref><ref>Louis e August Lumière, ''La fotografia, in Noi, inventori del cinema. Interviste e scritti scelti 1894-1954'', a cura di Renata Gorgani, Milano, Il Castoro, 1995, p. 106.</ref>
[[File:Mécanisme du cinématographe des frères Lumière.gif|miniatura|200x200px|Il movimento di penetrazione e successivo ritiro nella perforazione rotonda del cinematografo]]
[[File:Mécanisme du cinématographe des frères Lumière.gif|miniatura|200x200px|Il movimento di penetrazione e successivo ritiro nella perforazione rotonda del cinematografo]]
Il ''[[Cinématographe|cinématographe Lumière]]'' era molto più piccolo, maneggevole e in più permetteva sia di riprendere che proiettare, bastava solo che venisse cambiato l'obbiettivo. Un'apertura nella parte anteriore accoglieva la lente, un'altra nella parte posteriore permetteva l'introduzione di una manovella che metteva in movimento il meccanismo. Il sistema di spostamento della pellicola si ispirava al funzionamento delle macchine da cucire e ai saggi sulla [[cinematica]], in particolare al saggio di [[Franz Reuleaux]] pubblicato nel [[1877]]. La pellicola utilizzata aveva la stessa larghezza di quella di Edison - 35 mm - ma aveva un foro rotondo su ciascun lato dell'immagine.<ref>{{Cita web|url=/proxy/http://cinematographes.free.fr/lumiere-cinematographe.html|titolo=Cinématographe Lumière}}</ref><ref>{{Cita web|url=/proxy/http://www.theracetocinema.com/cameras/lumiere/|titolo=Cinématographe Lumière}}</ref> La pellicola veniva proiettata ad una velocità di 16 fotogrammi al secondo, molto più lentamente del [[kinetoscopio]], che proiettava 48 fotogrammi al secondo, questa sostanziale differenza faceva si che il brevetto dei Lumière fosse meno rumoroso e che impiegasse pure meno pellicola per avere un effetto comunque ottimo.<ref>{{Cita web|url=/proxy/https://www.history.com/news/the-lumiere-brothers-pioneers-of-cinema|titolo=The Lumière Brothers, Pioneers of Cinema}}</ref><ref>{{Cita web|url=/proxy/https://www.britannica.com/art/history-of-the-motion-picture/Edison-and-the-Lumiere-brothers|titolo=Edison and the Lumière brothers}}</ref> Ma non era privo di difetti, infatti essendo una scatoletta di legno non aveva il mirino, era quindi impossibile vedere in tempo reale ciò che si stava registrando.<ref name=":2">{{Cita web|url=/proxy/https://www.locchiodelcineasta.com/cinematografo/|titolo=La nascita del cinematografo: L’invenzione dei Fratelli Lumière}}</ref> Inoltre il meccanismo per la proiezione non era perfetto, quindi nel [[1897]] Louis progettò un'altra attrezzatura atta alla sola proiezione''.'' Nello stesso anno la pellicola 35 mm di [[Thomas Edison|Edison]] era diventata lo standard così iniziarono a produrre macchine da presa e proiettori in grado di utilizzare la pellicola americana. Nel [[1904]], incapaci di tenere il passo con gli sviluppi del settore, si ritirarono dalla produzione cinematografica per iniziare quella della lastra [[autocromia|Autochrome]].<ref>{{Cita web|url=/proxy/https://artsandculture.google.com/story/zgWBKU2_7WzRLA|titolo=The Lumière Cinématographe}}</ref>
Il ''[[Cinématographe|cinématographe Lumière]]'' era molto più piccolo, maneggevole e in più permetteva sia di riprendere sia di proiettare, bastava solo che venisse cambiato l'obbiettivo. Un'apertura nella parte anteriore accoglieva la lente, un'altra nella parte posteriore permetteva l'introduzione di una manovella che metteva in movimento il meccanismo. Il sistema di spostamento della pellicola si ispirava al funzionamento delle macchine da cucire e ai saggi sulla [[cinematica]], in particolare al saggio di [[Franz Reuleaux]] pubblicato nel 1877. La pellicola utilizzata aveva la stessa larghezza di quella di Edison - 35&nbsp;mm - ma aveva un foro rotondo su ciascun lato dell'immagine.<ref>{{Cita web|url=/proxy/http://cinematographes.free.fr/lumiere-cinematographe.html|titolo=Cinématographe Lumière}}</ref><ref>{{Cita web|url=/proxy/http://www.theracetocinema.com/cameras/lumiere/|titolo=Cinématographe Lumière}}</ref> La pellicola veniva proiettata a una velocità di 16 fotogrammi al secondo, molto più lentamente del [[kinetoscopio]], che proiettava 48 fotogrammi al secondo, questa sostanziale differenza faceva si che il brevetto dei Lumière fosse meno rumoroso e che impiegasse pure meno pellicola per avere un effetto comunque ottimo.<ref>{{Cita web|url=/proxy/https://www.history.com/news/the-lumiere-brothers-pioneers-of-cinema|titolo=The Lumière Brothers, Pioneers of Cinema}}</ref><ref>{{Cita web|url=/proxy/https://www.britannica.com/art/history-of-the-motion-picture/Edison-and-the-Lumiere-brothers|titolo=Edison and the Lumière brothers}}</ref> Ma non era privo di difetti, infatti essendo una scatoletta di legno non aveva il mirino, era quindi impossibile vedere in tempo reale ciò che si stava registrando.<ref name=":2">{{Cita web|url=/proxy/https://www.locchiodelcineasta.com/cinematografo/|titolo=La nascita del cinematografo: L’invenzione dei Fratelli Lumière}}</ref> Inoltre il meccanismo per la proiezione non era perfetto, quindi nel 1897 Louis progettò un'altra attrezzatura atta alla sola proiezione''.'' Nello stesso anno la pellicola 35&nbsp;mm di [[Thomas Edison|Edison]] era diventata lo standard così iniziarono a produrre macchine da presa e proiettori in grado di utilizzare la pellicola americana. Nel 1904, incapaci di tenere il passo con gli sviluppi del settore, si ritirarono dalla produzione cinematografica per iniziare quella della lastra [[autocromia|Autochrome]].<ref>{{Cita web|url=/proxy/https://artsandculture.google.com/story/zgWBKU2_7WzRLA|titolo=The Lumière Cinématographe}}</ref>


La loro prima [[pellicola cinematografica|pellicola]] è stata girata il 19 marzo [[1895]]; il [[film]] era ''[[L'uscita dalle officine Lumière]]'' (''La Sortie de l'usine Lumière''), che viene spesso citato come il primo [[documentario]] (anche se questa definizione è sempre stata fonte di diversi dibattiti).<ref>{{Cita web|url=/proxy/https://federicopani.com/2022/03/19/luscita-dalle-officine-lumiere-il-primo-film-della-storia/|titolo=L’uscita dalle officine Lumière, il primo film della storia}}</ref><ref>{{Cita web|url=/proxy/https://www.lanazione.it/cronaca/ad-arezzo-dal-1-luglio-il-gruppo-hera-gestira-il-servizio-elettrico-a-tutele-graduali-s2nove76|titolo=Almanacco del giorno: 28 dicembre 1895, coi fratelli Lumière nasce il cinema}}</ref> Tuttavia a conferma del 19, non c'è nessun documento e nessun archivio, ma soltanto una deduzione. Infatti guardando la prima versione del film si può notare che il [[Sole]] non è perfettamente allo [[zenit]], quindi le riprese devono essersi svolte sicuramente tra il 15 e il 20 di marzo, e il 19 - un martedì - fu l'unica giornata di sole in cui sarebbe stato possibile girare.<ref name=":3" /><ref>{{Cita web|url=/proxy/https://video.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/il-primo-film-della-storia-e-un-giallo-con-la-voce-di-valerio-mastandrea/243328/243366|titolo=Il primo film della storia è un giallo con la voce di Valerio Mastandrea}}</ref><ref name=":12">{{Cita web|url=/proxy/https://www.silentera.com/PSFL/data/S/SortieDesOuvriersDel1895-1.html|titolo=La Sortie des ouvriers de l’usine Lumière}}</ref>
La loro prima [[pellicola cinematografica|pellicola]] è stata girata il 19 marzo 1895; il [[film]] era ''[[L'uscita dalle officine Lumière]]'' (''La Sortie de l'usine Lumière''), che viene spesso citato come il primo [[documentario]] (anche se questa definizione è sempre stata fonte di diversi dibattiti).<ref>{{Cita web|url=/proxy/https://federicopani.com/2022/03/19/luscita-dalle-officine-lumiere-il-primo-film-della-storia/|titolo=L’uscita dalle officine Lumière, il primo film della storia}}</ref><ref>{{Cita web|url=/proxy/https://www.lanazione.it/cronaca/ad-arezzo-dal-1-luglio-il-gruppo-hera-gestira-il-servizio-elettrico-a-tutele-graduali-s2nove76|titolo=Almanacco del giorno: 28 dicembre 1895, coi fratelli Lumière nasce il cinema}}</ref> Tuttavia a conferma del 19, non c'è nessun documento e nessun archivio, ma soltanto una deduzione. Infatti guardando la prima versione del film si può notare che il [[Sole]] non è perfettamente allo [[zenit]], quindi le riprese devono essersi svolte sicuramente tra il 15 e il 20 di marzo, e il 19 - un martedì - fu l'unica giornata di sole in cui sarebbe stato possibile girare.<ref name=":3" /><ref>{{Cita web|url=/proxy/https://video.repubblica.it/spettacoli-e-cultura/il-primo-film-della-storia-e-un-giallo-con-la-voce-di-valerio-mastandrea/243328/243366|titolo=Il primo film della storia è un giallo con la voce di Valerio Mastandrea}}</ref><ref name=":12">{{Cita web|url=/proxy/https://www.silentera.com/PSFL/data/S/SortieDesOuvriersDel1895-1.html|titolo=La Sortie des ouvriers de l’usine Lumière}}</ref>


Il 22 marzo [[1895]], al ''Société d'Encouragement de l'Industrie Nationale'', di fronte un pubblico di scienziati e fotografi proiettarono ''La Sortie de l'usine Lumière,'' utilizzando un primo prototipo di cinematografo, costruito da [[Charles Moisson|Moisson]].<ref>Louis e August Lumière, ''La fotografia, in Noi, inventori del cinema. Interviste e scritti scelti 1894-1954'', a cura di Renata Gorgani, Milano, Il Castoro, 1995, p. 105.</ref> Tra gli esperti del settore a partecipare a questa proiezione privata c'era anche [[Jules Carpentier]],<ref>{{Cita web|url=/proxy/https://www.victorian-cinema.net/carpentier|titolo=Jules Carpentier}}</ref> che entusiasta della loro invenzione si propose di costruirne una versione definitiva.<ref name=":13" /> Seguirono a questa dimostrazione alte proiezioni: il 17 aprile a [[Sorbonne (quartiere)|Sorbonne]] e il 10 giugno al ''Congres des Sociétés Francaises de Photographie,'' ma entrambe solo per un pubblico di scienziati ed esperti.<ref>{{Cita web|url=/proxy/https://www.victorian-cinema.net/louislumiere.php|titolo=Louis Jean Lumière}}</ref>
Il 22 marzo 1895, alla ''Société d'encouragement pour l'industrie nationale'', di fronte un pubblico di scienziati e fotografi proiettarono ''La Sortie de l'usine Lumière,'' utilizzando un primo prototipo di cinematografo, costruito da [[Charles Moisson|Moisson]].<ref>Louis e August Lumière, ''La fotografia, in Noi, inventori del cinema. Interviste e scritti scelti 1894-1954'', a cura di Renata Gorgani, Milano, Il Castoro, 1995, p. 105.</ref> Tra gli esperti del settore a partecipare a questa proiezione privata c'era anche [[Jules Carpentier]],<ref>{{Cita web|url=/proxy/https://www.victorian-cinema.net/carpentier|titolo=Jules Carpentier}}</ref> che entusiasta della loro invenzione si propose di costruirne una versione definitiva.<ref name=":13" /> Seguirono a questa dimostrazione alte proiezioni: il 17 aprile a [[Sorbonne (quartiere)|Sorbonne]] e il 10 giugno al ''Congres des sociétés françaises de photographie,'' ma entrambe solo per un pubblico di scienziati ed esperti.<ref>{{Cita web|url=/proxy/https://www.victorian-cinema.net/louislumiere.php|titolo=Louis Jean Lumière}}</ref>


=== La nascita del cinema ===
=== La nascita del cinema ===
[[File:Programa.JPG|miniatura|Uno dei primi programmi per le proiezioni cinematografiche dei Lumière|288x288px]]Il primo spettacolo a pagamento si tenne alle ore 18 del [[28 dicembre]] [[1895]] a [[Parigi]], nel ''[[Salon indien du Grand Café]]'' sul ''[[Boulevard des Capucines]]'' al numero 14, con il costo di un [[Franco (moneta)|franco]] a persona.<ref>{{Cita web|url=/proxy/https://www.centrod.it/storia-del-cinema.php?ms=6&sc=29&ss=43|titolo=Storie di cinema - i fratelli Lumière}}</ref><ref>{{Cita web|url=/proxy/https://edencinemalaciotat.com/le-plus-ancien-cinema-du-monde/|titolo=Le plus ancien cinema du monde}}</ref><ref>{{Cita web|url=/proxy/https://provasitointernet.wordpress.com/post/i-fratelli-lumiere-e-thomas-edison/|titolo=I fratelli Lumière e Thomas Edison}}</ref> L'idea di fare una proiezione a un pubblico pagante venne ad [[Antoine Lumière]], che a inizio dicembre si mise alla ricerca di un locale adatto alla proiezione, fino a quando trovò una sala secondaria del Gran Café, un seminterrato che fino a poco tempo prima era adibito a sala da biliardo.<ref>{{Cita web|url=/proxy/https://www.repubblica.it/spettacoli/cinema/2016/06/18/news/tra_storia_e_leggenda_i_lumie_re_e_quel_che_non_sappiamo_su_quel_primo_film-142095751/|titolo=Tra storia e leggenda, i Lumière e quel che non sappiamo su quel primo film}}</ref> A questa prima presentazione non erano presenti neanche i due fratelli.<ref>Louis e August Lumière, ''La fotografia, in Noi, inventori del cinema. Interviste e scritti scelti 1894-1954'', a cura di Renata Gorgani, Milano, Il Castoro, 1995, p. 94.</ref> Con questa data si fa nascere il cinema, ma non è stata né la prima proiezione a pagamento della storia né la prima in Europa. Infatti già il 20 maggio [[1895]] un altro inventore, l’americano [[Woodville Latham]],<ref>{{Cita web|url=/proxy/https://www.treccani.it/enciclopedia/woodwille-latham/|titolo=Woodwille Latham}}</ref> fece a [[Broadway]] una proiezione simile per un pubblico pagante usando uno strumento che aveva appena realizzato, l{{'}}''eidoscopio'' (il video erano 4 minuti di un incontro di boxe sul tetto del Madison Square Garden) e l'1° novembre [[1895]] [[Max Skladanowsky]], alla Wintergarten Hall di [[Berlino]], mostrò con il suo ''bioscopio'' otto brevi dalla durata complessiva di15 minuti.<ref>{{Cita web|url=/proxy/https://www.repubblica.it/tecnologia/2021/12/28/news/al_grand_cafe_di_parigi_la_prima_proiezione_pubblica_di_10_film_dei_fratelli_lumiere-331649471/#:~:text=Il%2028%20dicembre%201895%2C%20al,avevano%2033%20e%2031%20anni.|titolo=Al Grand Cafè di Parigi la prima proiezione pubblica di 10 film dei fratelli Lumière}}</ref><ref>{{Cita web|url=/proxy/https://www.bfi.org.uk/sight-and-sound/features/origins-cinema-early-inventors-pioneers|titolo=In the beginning: cinema’s murky origin story}}</ref><ref>{{Cita web|url=/proxy/https://www.victorian-cinema.net/antoinelumiere|titolo=Charles Antoine Lumière}}</ref> Gli storici del cinema però considerano la presentazione dei fratelli Lumière al Grand Café come la vera nascita del cinema, perché i proiettori cinematografici a doppio sistema dei fratelli Skladanowsky erano piuttosto poco pratici e furono presto sostituiti dal cinematografo. Lo spettacolo dei Lumière rispettava anche tutte le caratteristiche delle future proiezioni cinematografiche e inoltre il cinematografo aveva avuto un'accoglienza molto più calorosa rispetto a quella avuta con [[Woodville Latham|Latham]] e [[Thomas Armat|Armat]]-[[Charles Francis Jenkins|Jenkins]].<ref name=":15">{{Cita web|url=/proxy/https://www.larousse.fr/encyclopedie/personnage/les_fr%C3%A8res_Lumi%C3%A8re/130661|titolo=les frères Lumière}}</ref><ref name=":17">{{Cita web|url=/proxy/https://www.girodivite.it/antenati/cinema/cin1_lum.htm|titolo=Dai fratelli Lumière a Georges Méliès}}</ref><ref>{{Cita web|url=/proxy/https://standartsinema.wordpress.com/tag/simon-von-stampfer/|titolo=Sinema Tarihi}}</ref> Il primo film ad essere proiettato al pubblico è stato ''[[L'uscita dalle officine Lumière]] (La Sortie de l'usine Lumière)'', che mostrava un gruppo di operai, principalmente donne, uscire dalla fabbrica Lumière a Montplaisir, nella periferia di [[Lione]]''.''<ref name=":6">{{Cita web|url=/proxy/https://tg24.sky.it/spettacolo/cinema/2021/12/28/nascita-del-cinema|titolo=E' il compleanno del cinema, 126 anni fa la prima proiezione pubblica}}</ref>
[[File:Programa.JPG|miniatura|Uno dei primi programmi per le proiezioni cinematografiche dei Lumière|288x288px]]Il primo spettacolo a pagamento si tenne alle ore 18 del 28 dicembre 1895 a [[Parigi]], nel ''[[Salon indien du Grand Café]]'' sul ''[[Boulevard des Capucines]]'' al numero 14, con il costo di un [[Franco (moneta)|franco]] a persona.<ref>{{Cita web|url=/proxy/https://www.centrod.it/storia-del-cinema.php?ms=6&sc=29&ss=43|titolo=Storie di cinema - i fratelli Lumière}}</ref><ref>{{Cita web|url=/proxy/https://edencinemalaciotat.com/le-plus-ancien-cinema-du-monde/|titolo=Le plus ancien cinema du monde}}</ref><ref>{{Cita web|url=/proxy/https://provasitointernet.wordpress.com/post/i-fratelli-lumiere-e-thomas-edison/|titolo=I fratelli Lumière e Thomas Edison}}</ref> L'idea di fare una proiezione a un pubblico pagante venne ad [[Antoine Lumière]], che a inizio dicembre si mise alla ricerca di un locale adatto alla proiezione, fino a quando trovò una sala secondaria del Gran Café, un seminterrato che fino a poco tempo prima era adibito a sala da biliardo.<ref>{{Cita web|url=/proxy/https://www.repubblica.it/spettacoli/cinema/2016/06/18/news/tra_storia_e_leggenda_i_lumie_re_e_quel_che_non_sappiamo_su_quel_primo_film-142095751/|titolo=Tra storia e leggenda, i Lumière e quel che non sappiamo su quel primo film}}</ref> A questa prima presentazione non erano presenti neanche i due fratelli.<ref>Louis e August Lumière, ''La fotografia, in Noi, inventori del cinema. Interviste e scritti scelti 1894-1954'', a cura di Renata Gorgani, Milano, Il Castoro, 1995, p. 94.</ref> Con questa data si fa nascere il cinema, ma non è stata né la prima proiezione a pagamento della storia né la prima in Europa. Infatti già il 20 maggio 1895 un altro inventore, l'americano [[Woodville Latham]],<ref>{{Cita web|url=/proxy/https://www.treccani.it/enciclopedia/woodwille-latham/|titolo=Woodwille Latham}}</ref> fece a [[Broadway]] una proiezione simile per un pubblico pagante usando uno strumento che aveva appena realizzato, l{{'}}''eidoscopio'' (il video erano 4 minuti di un incontro di boxe sul tetto del Madison Square Garden) e il 1º novembre 1895 [[Max Skladanowsky]], alla Wintergarten Hall di [[Berlino]], mostrò con il suo ''bioscopio'' otto brevi dalla durata complessiva di15 minuti.<ref>{{Cita web|url=/proxy/https://www.repubblica.it/tecnologia/2021/12/28/news/al_grand_cafe_di_parigi_la_prima_proiezione_pubblica_di_10_film_dei_fratelli_lumiere-331649471/#:~:text=Il%2028%20dicembre%201895%2C%20al,avevano%2033%20e%2031%20anni.|titolo=Al Grand Cafè di Parigi la prima proiezione pubblica di 10 film dei fratelli Lumière}}</ref><ref>{{Cita web|url=/proxy/https://www.bfi.org.uk/sight-and-sound/features/origins-cinema-early-inventors-pioneers|titolo=In the beginning: cinema’s murky origin story}}</ref><ref>{{Cita web|url=/proxy/https://www.victorian-cinema.net/antoinelumiere|titolo=Charles Antoine Lumière}}</ref> Gli storici del cinema però considerano la presentazione dei fratelli Lumière al Grand Café come la vera nascita del cinema, perché i proiettori cinematografici a doppio sistema dei fratelli Skladanowsky erano piuttosto poco pratici e furono presto sostituiti dal cinematografo. Lo spettacolo dei Lumière rispettava anche tutte le caratteristiche delle future proiezioni cinematografiche e inoltre il cinematografo aveva avuto un'accoglienza molto più calorosa rispetto a quella avuta con [[Woodville Latham|Latham]] e [[Thomas Armat|Armat]]-[[Charles Francis Jenkins|Jenkins]].<ref name=":17">{{Cita web|url=/proxy/https://www.girodivite.it/antenati/cinema/cin1_lum.htm|titolo=Dai fratelli Lumière a Georges Méliès}}</ref><ref name=":15">{{Cita web|url=/proxy/https://www.larousse.fr/encyclopedie/personnage/les_fr%C3%A8res_Lumi%C3%A8re/130661|titolo=les frères Lumière}}</ref><ref>{{Cita web|url=/proxy/https://standartsinema.wordpress.com/tag/simon-von-stampfer/|titolo=Sinema Tarihi}}</ref> Il primo film a essere proiettato al pubblico è stato ''[[L'uscita dalle officine Lumière]] (La Sortie de l'usine Lumière)'', che mostrava un gruppo di operai, principalmente donne, uscire dalla fabbrica Lumière a Montplaisir, nella periferia di [[Lione]]''.''<ref name=":6">{{Cita web|url=/proxy/https://tg24.sky.it/spettacolo/cinema/2021/12/28/nascita-del-cinema|titolo=E' il compleanno del cinema, 126 anni fa la prima proiezione pubblica}}</ref>
[[File:La Sortie de l'Usine Lumière à Lyon I 1895.webm|miniatura|La prima versione di [[L'uscita dalle officine Lumière]]|sinistra]]
[[File:La Sortie de l'Usine Lumière à Lyon I 1895.webm|miniatura|La prima versione di [[L'uscita dalle officine Lumière]]|sinistra]]
Tra i trentatré spettatori c'era anche [[Georges Méliès]], che rimasto sbalordito dalla loro inversione disse:
Tra i trentatré spettatori c'era anche [[Georges Méliès]], che rimasto sbalordito dalla loro invenzione disse:


{{Citazione|Ci trovammo davanti a un piccolo schermo... dopo alcuni istanti apparve la proiezione immobile di una veduta di piazza Bellecour a Lyon. Un po' sorpreso ebbi il tempo di dire al mio vicino: non ci avranno mica fatto scomodare per vedere delle proiezioni. Io ne faccio già da dieci anni. Avevo appena finito di parlare, quando un cavallo che tirava la carrozza si mosse verso di noi, subito seguito da altre vetture e da dei passanti, insomma, tutta l'animazione di una strada. Di fronte a un simile spettacolo rimanemmo tutti a bocca aperta, sbalorditi.}}
{{Citazione|Ci trovammo davanti a un piccolo schermo... dopo alcuni istanti apparve la proiezione immobile di una veduta di piazza Bellecour a Lyon. Un po' sorpreso ebbi il tempo di dire al mio vicino: non ci avranno mica fatto scomodare per vedere delle proiezioni. Io ne faccio già da dieci anni. Avevo appena finito di parlare, quando un cavallo che tirava la carrozza si mosse verso di noi, subito seguito da altre vetture e da dei passanti, insomma, tutta l'animazione di una strada. Di fronte a un simile spettacolo rimanemmo tutti a bocca aperta, sbalorditi.}}


Méliès fece un'offerta ad [[Antoine Lumière|Antoine]] per comprare la loro nuova macchina, ma rifiutò perché, al contrario dei figli, era convinto del successo del cinematografo e lo voleva sfruttare fino in fondo.<ref name=":5" /> Il realismo, la naturalezza e la verità costituiva il fascino e la novità dello spettacolo.<ref name=":1" /><ref>{{Cita web|url=/proxy/https://www.studenti.it/riassunto-storia-del-cinema.html|titolo=Riassunto sulla storia del cinema}}</ref> L'anno successivo i due fratelli andarono in [[Tournée|tour]] con il cinématographe a [[Londra]] e [[New York]]. Le immagini in movimento ebbero un'immediata e significativa influenza sulla cultura popolare con la proiezione di pellicole come ''[[L'arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat]]'', ''[[La colazione del bimbo]]'' e il primo esempio di [[commedia]] con ''[[L'innaffiatore innaffiato]]''.<ref name=":6" /> Dopo la presentazione del cinematografo i Lumière vendettero numerosi apparecchi, che vennero portati in giro per il mondo creando la nuova professione dei "cinematografisti".<ref name=":14">{{Cita web|url=/proxy/https://www.sapere.it/enciclopedia/Lumi%C3%A8re%2C+Louis.html|titolo=Louis Lumière - Sapere.it}}</ref><ref name=":0">{{Cita web|url=/proxy/https://www.ondacinema.it/monografie/scheda/lumiere.html|titolo=L'invenzione senza futuro}}</ref> Quest ultimi eredi degli ambulanti che vendevano stampe nell'Europa del [[XVII secolo|XVII]] e [[XVIII secolo]].<ref>{{Cita libro|autore=Sandro Bernardi|titolo=L'avventura del cinematografo|capitolo=Il cinema prima del cinema. Il mondo come spettacolo}}</ref> Convinti che il cinematografo non avesse futuro, nel 1896, ne vendettero i diritti a [[Charles Pathé]], che ne perfezionò invenzione.<ref name=":11" /><ref>{{Cita web|url=/proxy/https://www.treccani.it/enciclopedia/pathe-freres_(Enciclopedia-del-Cinema)/|titolo=Pathé Frères}}</ref>
Méliès fece un'offerta ad [[Antoine Lumière|Antoine]] per comprare la loro nuova macchina, ma questi rifiutò perché, al contrario dei figli, era convinto del successo del cinematografo e lo voleva sfruttare fino in fondo.<ref name=":5" /> Il realismo, la naturalezza e la verità costituiva il fascino e la novità dello spettacolo.<ref name=":1" /><ref>{{Cita web|url=/proxy/https://www.studenti.it/riassunto-storia-del-cinema.html|titolo=Riassunto sulla storia del cinema}}</ref> L'anno successivo i due fratelli andarono in [[Tournée|tour]] con il cinématographe a [[Londra]] e [[New York]]. Le immagini in movimento ebbero un'immediata e significativa influenza sulla cultura popolare con la proiezione di pellicole come ''[[L'arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat]]'', ''[[La colazione del bimbo]]'' e il primo esempio di [[commedia]] con ''[[L'innaffiatore innaffiato]]''.<ref name=":6" /> Dopo la presentazione del cinematografo i Lumière vendettero numerosi apparecchi, che vennero portati in giro per il mondo creando la nuova professione dei "cinematografisti".<ref name=":14">{{Cita web|url=/proxy/https://www.sapere.it/enciclopedia/Lumi%C3%A8re%2C+Louis.html|titolo=Louis Lumière - Sapere.it}}</ref><ref name=":0">{{Cita web|url=/proxy/https://www.ondacinema.it/monografie/scheda/lumiere.html|titolo=L'invenzione senza futuro}}</ref> Questi ultimi eredi degli ambulanti che vendevano stampe nell'Europa del [[XVII secolo|XVII]] e [[XVIII secolo]].<ref>{{Cita libro|autore=Sandro Bernardi|titolo=L'avventura del cinematografo|capitolo=Il cinema prima del cinema. Il mondo come spettacolo}}</ref> Convinti che il cinematografo non avesse futuro, nel 1896, ne vendettero i diritti a [[Charles Pathé]], che ne perfezionò invenzione.<ref name=":11" /><ref>{{Cita web|url=/proxy/https://www.treccani.it/enciclopedia/pathe-freres_(Enciclopedia-del-Cinema)/|titolo=Pathé Frères}}</ref>


Paradossalmente, dopo un periodo di fama internazionale, i due fratelli ritenevano il cinema ''"un'invenzione senza futuro"'' perché la consideravano solo uno strumento documentativo, per registrare la vita quotidiana.<ref>{{Cita web|url=/proxy/http://www.theantiquesalmanac.com/lightscameralumiere.htm|titolo=Lights, Camera, Lumieré|accesso=10 febbraio 2024|dataarchivio=19 agosto 2022|urlarchivio=/proxy/https://web.archive.org/web/20220819181505/http://www.theantiquesalmanac.com/lightscameralumiere.htm|urlmorto=sì}}</ref> Credevano difatti che il pubblico se ne sarebbe velocemente stufato e per questo decisero presto di occuparsi d'altro, rendendo la loro comparsa nella [[storia del cinema]] piuttosto breve.<ref name=":0" /><ref>{{Cita web|url=/proxy/https://cinemaemfoco.com/o-surgimento-do-cinema-e-seus-precursores/|titolo=O Surgimento do Cinema e seus precursores|lingua=}}</ref> I fratelli più che cineasti era due imprenditori, poiché dopo il grande successo del cinematografo decisero di mettere in produzione più macchine da presa, che vennero messo in mano a numerosi operatori esperti in giro per tutto il mondo. Difatti questa loro anima imprenditoriale si vede anche nelle loro vedute, che non volevamo rappresentare un mondo fittizio, ma solo la realtà.<ref name=":2" /><ref>{{Cita web|url=/proxy/https://www.repubblica.it/tecnologia/2022/02/13/news/i_fratelli_lumiere_brevettano_un_apparecchio_che_fa_muovere_le_foto_nasce_il_cinema-337556230/|titolo=I fratelli Lumiere brevettano un apparecchio che fa muovere le foto: nasce il cinema}}</ref><ref name=":20" />
Paradossalmente, dopo un periodo di fama internazionale, i due fratelli ritenevano il cinema ''"un'invenzione senza futuro"'' perché la consideravano solo uno strumento documentativo, per registrare la vita quotidiana.<ref>{{Cita web|url=/proxy/http://www.theantiquesalmanac.com/lightscameralumiere.htm|titolo=Lights, Camera, Lumieré|accesso=10 febbraio 2024|dataarchivio=19 agosto 2022|urlarchivio=/proxy/https://web.archive.org/web/20220819181505/http://www.theantiquesalmanac.com/lightscameralumiere.htm|urlmorto=sì}}</ref> Credevano difatti che il pubblico se ne sarebbe velocemente stufato e per questo decisero presto di occuparsi d'altro, rendendo la loro comparsa nella [[storia del cinema]] piuttosto breve.<ref name=":0" /><ref>{{Cita web|url=/proxy/https://cinemaemfoco.com/o-surgimento-do-cinema-e-seus-precursores/|titolo=O Surgimento do Cinema e seus precursores|lingua=}}</ref> I fratelli più che cineasti era due imprenditori, poiché dopo il grande successo del cinematografo decisero di mettere in produzione più macchine da presa, che vennero messe in mano a numerosi operatori esperti in giro per tutto il mondo. Difatti questa loro anima imprenditoriale si nota anche nelle loro vedute, che non volevano rappresentare un mondo fittizio, ma solo la realtà.<ref name=":2" /><ref>{{Cita web|url=/proxy/https://www.repubblica.it/tecnologia/2022/02/13/news/i_fratelli_lumiere_brevettano_un_apparecchio_che_fa_muovere_le_foto_nasce_il_cinema-337556230/|titolo=I fratelli Lumiere brevettano un apparecchio che fa muovere le foto: nasce il cinema}}</ref><ref name=":20" />


=== L'autocromia ===
=== L'autocromia ===
[[File:Microphoto of Autochrome plate.jpg|miniatura|200x200px|Granuli di amido di patate ingranditi sulla superficie di una lastra Autochrome]]
[[File:Microphoto of Autochrome plate.jpg|miniatura|200x200px|Granuli di amido di patate ingranditi sulla superficie di una lastra Autochrome]]
Spostarono la loro attenzione sulla [[fotografia]] a [[colore|colori]] e il 17 dicembre [[1903]] brevettarono l'[[autocromia|Autochrome Lumière]], un procedimento che permetteva di scattare delle fotografie a colori con un semplice click.<ref>{{Cita web|url=/proxy/https://home.bway.net/jscruggs/auto.html|titolo=Color theory - AUTOCHROME}}</ref> Il segreto di questo brevetto sta nell'uso di amido di patate colorato, che permettevano la cattura dei colori.<ref>{{Cita web|url=/proxy/https://www.britannica.com/technology/photography/Into-the-21st-century-the-digital-age|titolo=History of photography}}</ref> Fu lanciata sul mercato solo il 10 giugno [[1907]] ad una presentazione delle rivista [[L'Illustration]], nella sua sede parigina, mostrando a un pubblico di 600 persone, tra cui artisti e politici la loro mirabile invenzione.<ref>{{Cita web|url=/proxy/https://luminous-lint.com/app/vexhibit/_THEME_Autochromes_Illustration_01/2/0/0/|titolo=Autochromes
Spostarono la loro attenzione sulla [[fotografia]] a [[colore|colori]] e il 17 dicembre 1903 brevettarono l'[[autocromia|Autochrome Lumière]], un procedimento che permetteva di scattare delle fotografie a colori con un semplice click.<ref>{{Cita web|url=/proxy/https://home.bway.net/jscruggs/auto.html|titolo=Color theory - AUTOCHROME}}</ref> Il segreto di questo brevetto sta nell'uso di amido di patate colorato, che permetteva la cattura dei colori.<ref>{{Cita web|url=/proxy/https://www.britannica.com/technology/photography/Into-the-21st-century-the-digital-age|titolo=History of photography}}</ref> Fu lanciata sul mercato solo il 10 giugno 1907 a una presentazione delle rivista [[L'Illustration]], nella sua sede parigina, mostrando a un pubblico di 600 persone, tra cui artisti e politici la loro mirabile invenzione.<ref>{{Cita web|url=/proxy/https://luminous-lint.com/app/vexhibit/_THEME_Autochromes_Illustration_01/2/0/0/|titolo=Autochromes
L'Illustration}}</ref> Fu l'unico mezzo per scattare fotografie a colori fino al [[1935]] e riscosse fin da subito un enorme successo.<ref>{{Cita web|url=/proxy/https://mediatheque-patrimoine.culture.gouv.fr/fr/archives_photo/visites_guidees/autochromes.html|titolo=Autochromes de la guerre 1914-1918|accesso=20 gennaio 2024|dataarchivio=16 marzo 2016|urlarchivio=/proxy/https://web.archive.org/web/20160316043541/https://mediatheque-patrimoine.culture.gouv.fr/fr/archives_photo/visites_guidees/autochromes.html|urlmorto=sì}}</ref> L'invenzione fu distribuita in tutto il mondo e Louis la considerava il suo capolavoro.<ref name=":10">{{Cita web|url=/proxy/https://www.institut-lumiere.org/musee/les-freres-lumiere-et-leurs-inventions/autochromes.html|titolo=Les Autochromes}}</ref> Molti critici dell'epoca elogiarono la creazione dei Lumière, definendola come un mezzo che riproduceva la realtà e vinceva la morte. Questo atteggiamento di supremazia sulla morte si ritrova anche nella voglia di molti sovrani e artisti nel farsi ritrarre a colori, come per esempio [[Claude Monet]].<ref name=":7" /> Nel [[1909]] vinsero la [[Elliott Cresson Medal]] per la fotografia a colori.<ref>{{Cita web|url=/proxy/https://web.archive.org/web/20090201034538/http://www.fi.edu/winners/show_results.faw?gs=&ln=&fn=&keyword=&subject=&award=CRESS&sy=&ey=&max=300&name=Submit|titolo=Franklin Laureate Database}}</ref>
L'Illustration}}</ref> Fu l'unico mezzo per scattare fotografie a colori fino al 1935 e riscosse fin da subito un enorme successo.<ref>{{Cita web|url=/proxy/https://mediatheque-patrimoine.culture.gouv.fr/fr/archives_photo/visites_guidees/autochromes.html|titolo=Autochromes de la guerre 1914-1918|accesso=20 gennaio 2024|dataarchivio=16 marzo 2016|urlarchivio=/proxy/https://web.archive.org/web/20160316043541/https://mediatheque-patrimoine.culture.gouv.fr/fr/archives_photo/visites_guidees/autochromes.html|urlmorto=sì}}</ref> L'invenzione fu distribuita in tutto il mondo e Louis la considerava il suo capolavoro.<ref name=":10">{{Cita web|url=/proxy/https://www.institut-lumiere.org/musee/les-freres-lumiere-et-leurs-inventions/autochromes.html|titolo=Les Autochromes}}</ref> Molti critici dell'epoca elogiarono la creazione dei Lumière, definendola come un mezzo che riproduceva la realtà e vinceva la morte. Questo atteggiamento di supremazia sulla morte si ritrova anche nella voglia di molti sovrani e artisti nel farsi ritrarre a colori, come per esempio [[Claude Monet]].<ref name=":7" /> Nel 1909 vinsero la [[Elliott Cresson Medal]] per la fotografia a colori.<ref>{{Cita web|url=/proxy/http://www.fi.edu/winners/show_results.faw?gs=&ln=&fn=&keyword=&subject=&award=CRESS&sy=&ey=&max=300&name=Submit|titolo=Franklin Laureate Database|accesso=27 aprile 2024|dataarchivio=1 febbraio 2009|urlarchivio=/proxy/https://web.archive.org/web/20090201034538/http://www.fi.edu/winners/show_results.faw?gs=&ln=&fn=&keyword=&subject=&award=CRESS&sy=&ey=&max=300&name=Submit|urlmorto=}}</ref>


{{Citazione|Il mondo intero impazzirà di colore e i Lumière ne saranno i responsabili.|[[Alfred Stieglitz]]}}
{{Citazione|Il mondo intero impazzirà di colore e i Lumière ne saranno i responsabili.|[[Alfred Stieglitz]]}}


La produzione di un lastra per l'autocromia era molto lunga e complessa. Innanzitutto dovevano dividere i granelli di fecola di patate in base alle loro dimensione, in seguito venivano tinti di rosso, verde e viola per infine essere mescolati insieme. Questo miscuglio veniva poi steso su un vetro ricoperto di vernice appiccicosa, successivamente gli veniva applicata una polvere di carbone, che serviva per chiudere eventuali buchi presenti tra i granuli di patate. Il difetto più grande, dell'invenzione dei Lumière, era che dovevano essere sempre guardate contro luce, sennò non si sarebbero potuti distinguere i colori.<ref>{{Cita web|url=/proxy/https://blog.scienceandmediamuseum.org.uk/autochromes-the-dawn-of-colour-photography/|titolo=History of the Autochrome}}</ref> La tecnica brevettata dai due era molto più veloce e semplice delle precedenti poiché non richiedeva la sovrapposizione di tre foto uguali scattate con un filtro rosso, blu e verde.<ref name=":10" /> La società ''Lumière'' fu una delle maggiori produttrici di lastre fotografiche di tutta l'[[Europa]], finché non scomparve a seguito della confluenza nel gruppo [[Ilford Photo|Ilford]].<ref>{{Cita web|url=/proxy/https://resources.culturalheritage.org/pmgtopics/1993-volume-five/05_14_Lavedrine.html|titolo=Historical and Technical Investigation of The Autochrome Process and Attempts at Re-creation}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://archive.today/20130213145224/http://sdx.rhonealpes.fr/sdx/sribzh/main.xsp?execute=show_document&id=MERIMEEIA69000030|titolo=Société anonyme des plaques et papiers photographiques Antoine Lumière et ses fils puis société Lumière puis groupe Ilford France actuellement Institut Lumière cinéma et musée}}</ref>
La produzione di un lastra per l'autocromia era molto lunga e complessa. Innanzitutto dovevano dividere i granelli di fecola di patate in base alle loro dimensione, in seguito venivano tinti di rosso, verde e viola per infine essere mescolati insieme. Questo miscuglio veniva poi steso su un vetro ricoperto di vernice appiccicosa, successivamente gli veniva applicata una polvere di carbone, che serviva per chiudere eventuali buchi presenti tra i granuli di patate. Il difetto più grande dell'invenzione dei Lumière, era che le lastre dovevano essere sempre guardate contro luce, sennò non si sarebbero potuti distinguere i colori.<ref>{{Cita web|url=/proxy/https://blog.scienceandmediamuseum.org.uk/autochromes-the-dawn-of-colour-photography/|titolo=History of the Autochrome}}</ref> La tecnica brevettata dai due era molto più veloce e semplice delle precedenti poiché non richiedeva la sovrapposizione di tre foto uguali scattate con un filtro rosso, blu e verde.<ref name=":10" /> La società ''Lumière'' fu una delle maggiori produttrici di lastre fotografiche di tutta l'[[Europa]], finché non scomparve a seguito della confluenza nel gruppo [[Ilford Photo|Ilford]].<ref>{{Cita web|url=/proxy/https://resources.culturalheritage.org/pmgtopics/1993-volume-five/05_14_Lavedrine.html|titolo=Historical and Technical Investigation of The Autochrome Process and Attempts at Re-creation}}</ref><ref>{{Cita web|url=/proxy/http://sdx.rhonealpes.fr/sdx/sribzh/main.xsp?execute=show_document&id=MERIMEEIA69000030|titolo=Société anonyme des plaques et papiers photographiques Antoine Lumière et ses fils puis société Lumière puis groupe Ilford France actuellement Institut Lumière cinéma et musée|accesso=1 giugno 2024|dataarchivio=13 febbraio 2013|urlarchivio=/proxy/https://archive.is/20130213145224/http://sdx.rhonealpes.fr/sdx/sribzh/main.xsp?execute=show_document&id=MERIMEEIA69000030|urlmorto=sì}}</ref>
[[File:Tombe, Auguste et Louis Lumière, Lyon.jpg|miniatura|Tomba di Auguste e Louis Lumière a Lione|267x267px|sinistra]]
[[File:Tombe, Auguste et Louis Lumière, Lyon.jpg|miniatura|Tomba di Auguste e Louis Lumière a Lione|267x267px|sinistra]]
=== Altre attività e la morte ===
=== Altre attività e la morte ===
{{Citazione|Ogni fratello lavorava in modo indipendente, ma fino al 1918 tutti i lavori erano firmati con i nomi di battesimo di entrambi. Questa comunità di lavoro andava di pari passo con una perfetta intesa fraterna. I due fratelli, che avevano sposato due sorelle, vivevano in appartamenti simmetrici nella stessa villa. Per anni l'opinione pubblica ha evocato la leggendaria coppia dei "fratelli Lumière", uniti nella fama e nella vita.|[[Vincent Pinel]]<ref>{{Cita libro|autore=Vincent Pinel|titolo=Louis Lumière, inventeur et cinéaste (biographie)|anno=1994|editore=Nathan|città=Parigi|pp=12 e 13|ISBN=2-09-190984-X}}</ref>|Chaque frère œuvre de son côté, mais, jusqu’en 1918, tous leurs travaux seront signés de leurs deux prénoms. Cette communauté de labeur se double d’une parfaite entente fraternelle. Les deux frères, qui ont épousé deux sœurs, vivent dans les appartements symétriques d’une même villa. Des années durant, l’opinion publique a évoqué le couple légendaire des « frères Lumière », unis dans la célébrité comme dans la vie.}}Il 22 marzo [[1935]], Louis partecipa ai festeggiamenti per il quarantesimo anniversario dell'invenzione del cinematografo organizzato dal [[Regime Fascista|regime fascista]]. In questa occasione lui dedicò una sua fotografia a [[Benito Mussolini]] scrivendo: "''A sua Eccellenza Benito Mussolini, con l’espressione della mia profonda ammirazione''",<ref>Christel Taillibert, L'Institut international du cinéma éducatif : Regards sur le rôle du cinéma éducatif dans la politique internationale du fascisme italien, L'Harmattan, <abbr>coll.</abbr> « Champs visuels », 1999, p. 401 <abbr>e</abbr> <abbr>p.</abbr> 351.</ref> il duce fece lo stesso scrivendo: "''A Louis Lumière, Accademico di Francia. Con ammirazione B. Mussolini''". Tornato in Francia, Louis, decise di appendere la foto a lui dedicata dal duce nel suo ufficio, sopra il ritratto di [[Ferdinand Foch]].<ref name=":23">{{Cita libro|autore=Louis e Auguste Lumière|titolo=La fotografia, in Noi, inventori del cinema. Interviste e scritti scelti 1894-1954|p=54}}</ref><ref>Louis e August Lumière, ''La fotografia, in Noi, inventori del cinema. Interviste e scritti scelti 1894-1954'', a cura di Renata Gorgani, Milano, Il Castoro, 1995, p. 68.</ref> Nel [[1939]], Louis firma una dichiarazione dei dirigenti del [[Governo di Vichy|regime di Vichy]] e nel [[1941]], entrambi, furono insigniti dell'[[ordine della francisca]].<ref name=":21" /><ref>Louis e August Lumière, ''La fotografia, in Noi, inventori del cinema. Interviste e scritti scelti 1894-1954'', a cura di Renata Gorgani, Milano, Il Castoro, 1995, p. 21.</ref>
{{Citazione|Ogni fratello lavorava in modo indipendente, ma fino al 1918 tutti i lavori erano firmati con i nomi di battesimo di entrambi. Questa comunità di lavoro andava di pari passo con una perfetta intesa fraterna. I due fratelli, che avevano sposato due sorelle, vivevano in appartamenti simmetrici nella stessa villa. Per anni l'opinione pubblica ha evocato la leggendaria coppia dei "fratelli Lumière", uniti nella fama e nella vita.|[[Vincent Pinel]]<ref>{{Cita libro|autore=Vincent Pinel|titolo=Louis Lumière, inventeur et cinéaste (biographie)|anno=1994|editore=Nathan|città=Parigi|pp=12 e 13|ISBN=2-09-190984-X}}</ref>|Chaque frère œuvre de son côté, mais, jusqu’en 1918, tous leurs travaux seront signés de leurs deux prénoms. Cette communauté de labeur se double d’une parfaite entente fraternelle. Les deux frères, qui ont épousé deux sœurs, vivent dans les appartements symétriques d’une même villa. Des années durant, l’opinion publique a évoqué le couple légendaire des « frères Lumière », unis dans la célébrité comme dans la vie.}}Il 22 marzo 1935, Louis partecipa ai festeggiamenti per il quarantesimo anniversario dell'invenzione del cinematografo organizzato dal [[Regime Fascista|regime fascista]]. In questa occasione lui dedicò una sua fotografia a [[Benito Mussolini]] scrivendo: "''A sua Eccellenza Benito Mussolini, con l'espressione della mia profonda ammirazione''";<ref>Christel Taillibert, L'Institut international du cinéma éducatif : Regards sur le rôle du cinéma éducatif dans la politique internationale du fascisme italien, L'Harmattan, <abbr>coll.</abbr> « Champs visuels », 1999, p. 401 <abbr>e</abbr> <abbr>p.</abbr> 351.</ref> il duce fece lo stesso scrivendo: "''A Louis Lumière, Accademico di Francia. Con ammirazione B. Mussolini''". Tornato in Francia, Louis, decise di appendere la foto a lui dedicata dal duce nel suo ufficio, sopra il ritratto di [[Ferdinand Foch]].<ref name=":23">{{Cita libro|autore=Louis e Auguste Lumière|titolo=La fotografia, in Noi, inventori del cinema. Interviste e scritti scelti 1894-1954|p=54}}</ref><ref>Louis e August Lumière, ''La fotografia, in Noi, inventori del cinema. Interviste e scritti scelti 1894-1954'', a cura di Renata Gorgani, Milano, Il Castoro, 1995, p. 68.</ref> Nel 1939, Louis firma una dichiarazione dei dirigenti del [[Governo di Vichy|regime di Vichy]] e nel 1941, entrambi, furono insigniti dell'[[ordine della francisca]].<ref name=":21" /><ref>Louis e August Lumière, ''La fotografia, in Noi, inventori del cinema. Interviste e scritti scelti 1894-1954'', a cura di Renata Gorgani, Milano, Il Castoro, 1995, p. 21.</ref>


{{Citazione|[Parlando di Mussolini] Anche lui è uno di quelli che si sono costruiti da soli la loro fortuna!|Louis Lumière<ref name=":23" />}}
{{Citazione|[Parlando di Mussolini] Anche lui è uno di quelli che si sono costruiti da soli la loro fortuna!|Louis Lumière<ref name=":23" />}}


Auguste e Louis Lumière per ben cinque anni, a partire dal [[1920]] fino al [[1927]], sono stati [[candidati al premio Nobel per la fisica]], ma senza mai vincerlo,<ref>{{Cita web|url=/proxy/https://www.nobelprize.org/nomination/archive/show_people.php?id=5692|titolo=Nomination archive - Louis Lumière}}</ref> in seguito, nel [[1937]], solo Auguste fu nuovamente candidato come vincitore del premio Nobel, ma questa volta per la medicina e nuovamente senza vincerlo.<ref>{{Cita web|url=/proxy/https://www.nobelprize.org/nomination/archive/show_people.php?id=5691|titolo=Nomination archive - Auguste Lumière}}</ref>
Auguste e Louis Lumière per ben cinque anni, a partire dal 1920 fino al 1927, sono stati [[candidati al premio Nobel per la fisica]], ma senza mai vincerlo,<ref>{{Cita web|url=/proxy/https://www.nobelprize.org/nomination/archive/show_people.php?id=5692|titolo=Nomination archive - Louis Lumière}}</ref> in seguito, nel 1937, solo Auguste fu nuovamente candidato come vincitore del premio Nobel, ma questa volta per la medicina e sempre senza vincerlo.<ref>{{Cita web|url=/proxy/https://www.nobelprize.org/nomination/archive/show_people.php?id=5691|titolo=Nomination archive - Auguste Lumière}}</ref>


Oggi i fratelli Lumière riposano nel cimitero de la Guillotière, a [[Lione]].<ref name=":11">{{Cita web|url=/proxy/http://www.ovovideo.com/fratelli-lumiere/|titolo=I fratelli Lumière - ovovideo}}</ref><ref>{{Cita web|url=/proxy/https://www.linternaute.fr/science/biographie/1778044-louis-lumiere-biographie-courte-dates-citations/#:~:text=Biographie%20courte%20de%20Louis%20Lumi%C3%A8re%20%2D%20Louis%20Lumi%C3%A8re%20est%20un%20ing%C3%A9nieur,le%20cadet%20des%20fr%C3%A8res%20Lumi%C3%A8re.|titolo=Louis Lumière : biographie courte, dates, citations}}</ref>
Oggi i fratelli Lumière riposano nel cimitero de la Guillotière, a [[Lione]].<ref name=":11">{{Cita web|url=/proxy/http://www.ovovideo.com/fratelli-lumiere/|titolo=I fratelli Lumière - ovovideo}}</ref><ref>{{Cita web|url=/proxy/https://www.linternaute.fr/science/biographie/1778044-louis-lumiere-biographie-courte-dates-citations/#:~:text=Biographie%20courte%20de%20Louis%20Lumi%C3%A8re%20%2D%20Louis%20Lumi%C3%A8re%20est%20un%20ing%C3%A9nieur,le%20cadet%20des%20fr%C3%A8res%20Lumi%C3%A8re.|titolo=Louis Lumière : biographie courte, dates, citations}}</ref>


==Il cinema dei Lumière==
==Il cinema dei Lumière==
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=== Contesto storico ===
=== Contesto storico ===
[[File:Louis et Auguste Lumière à leur table de travail (Louis assis, Auguste debout).jpg|miniatura|Louis, a sinistra, e Auguste Lumière |sinistra]]
[[File:Louis et Auguste Lumière à leur table de travail (Louis assis, Auguste debout).jpg|miniatura|Louis, a sinistra, e Auguste Lumière |sinistra]]
Con il cinematografo dei fratelli Lumière del [[1895]] si può iniziare a parlare di cinema vero e proprio: ossia della proiezione di fotografie, scattate in rapida successione in modo da dare l'illusione di movimento, di fronte a un pubblico pagante radunato in una sala; la prima proiezione avvenne il 28 dicembre 1895 nel seminterrato di un locale parigino. Di pochi anni più antico era il [[kinetoscopio]] di [[Thomas Edison]] e [[William Kennedy Laurie Dickson|William Dickson]], con lo stesso procedimento di animazione delle immagini che scorrevano in rapida sequenza; però il modo di fruizione monoculare (e quindi non proiettato) lo rendeva antenato del cinema vero e proprio, l'ultima fase del [[precinema]]. La proiezione permetteva dopotutto un maggiore guadagno economico per via della fruizione collettiva, per cui si impose presto.<ref name=":18" /><ref name=":3">{{Cita web|url=/proxy/https://distribuzione.ilcinemaritrovato.it/per-conoscere-i-film/lumiere-la-scoperta-del-cinema/linvenzione-del-cinematografo|titolo=L'invenzione del cinematografo}}</ref><ref>{{Cita web|url=/proxy/https://www.infoplease.com/encyclopedia/arts/performing/film-tv-bios/lumiere-louis-jean|titolo=Auguste Lumière - Infoplease}}</ref>
Con il cinematografo dei fratelli Lumière del 1895 si può iniziare a parlare di cinema vero e proprio: ossia della proiezione di fotografie, scattate in rapida successione in modo da dare l'illusione di movimento, di fronte a un pubblico pagante radunato in una sala; la prima proiezione avvenne il 28 dicembre 1895 nel seminterrato di un locale parigino. Di pochi anni più antico era il [[kinetoscopio]] di [[Thomas Edison]] e [[William Kennedy Laurie Dickson|William Dickson]], con lo stesso procedimento di animazione delle immagini che scorrevano in rapida sequenza; però il modo di fruizione monoculare (e quindi non proiettato) lo rendeva antenato del cinema vero e proprio, l'ultima fase del [[precinema]]. La proiezione permetteva dopotutto un maggiore guadagno economico per via della fruizione collettiva, per cui si impose presto.<ref name=":18" /><ref name=":3">{{Cita web|url=/proxy/https://distribuzione.ilcinemaritrovato.it/per-conoscere-i-film/lumiere-la-scoperta-del-cinema/linvenzione-del-cinematografo|titolo=L'invenzione del cinematografo}}</ref><ref>{{Cita web|url=/proxy/https://www.infoplease.com/encyclopedia/arts/performing/film-tv-bios/lumiere-louis-jean|titolo=Auguste Lumière - Infoplease}}</ref>


In realtà le invenzioni legate alle fotografie in movimento furono innumerevoli in quegli anni (si contarono nella sola Inghilterra circa 350 brevetti e nomi).<ref name=":18" />Tra tutte queste, l'invenzione dei Lumière aveva l'innegabile vantaggio dell'efficiente cremagliera, che trascinava la pellicola automaticamente a scatti ogni 1/25 di secondo, e una praticità mai vista, essendo la macchina da presa una piccola scatoletta di legno, facilmente trasportabile, che all'occorrenza, cambiando solo la lente, si trasformava anche in un proiettore.<ref name=":5">{{Cita web|url=/proxy/https://www.cinescuola.it/lumiere/|titolo=I LUMIERE e i primi anni del cinema}}</ref><ref>{{Cita web|url=/proxy/https://motionpicture.edu/socialcinema/2023/06/21/the-lumiere-brothers-cinematograph/|titolo=The Lumière Brothers' Cinematograph}}</ref>
In realtà le invenzioni legate alle fotografie in movimento furono innumerevoli in quegli anni (si contarono nella sola Inghilterra circa 350 brevetti e nomi).<ref name=":18" /> Tra tutte queste, l'invenzione dei Lumière aveva l'innegabile vantaggio dell'efficiente cremagliera, che trascinava la pellicola automaticamente a scatti ogni 1/25 di secondo, e una praticità mai vista, essendo la macchina da presa una piccola scatoletta di legno, facilmente trasportabile, che all'occorrenza, cambiando solo la lente, si trasformava anche in un proiettore.<ref name=":5">{{Cita web|url=/proxy/https://www.cinescuola.it/lumiere/|titolo=I LUMIERE e i primi anni del cinema}}</ref><ref>{{Cita web|url=/proxy/https://motionpicture.edu/socialcinema/2023/06/21/the-lumiere-brothers-cinematograph/|titolo=The Lumière Brothers' Cinematograph}}</ref>


=== Le vedute animate ===
=== Le vedute animate ===
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==Cinema come sguardo dominatore==
==Cinema come sguardo dominatore==
[[File:Fratelli Lumiere Venezia.png|thumb|Lapide ricordo dei Fratelli Lumière Venezia, Corte Teatro San Moisè]]
[[File:Fratelli Lumiere Venezia.png|thumb|Lapide ricordo dei Fratelli Lumière Venezia, Corte Teatro San Moisè]]
Il nome proposto per il cinematografo dal padre dei Lumière è stato ''Domitor'', contrazione del [[lingua latina|latino]] ''dominator'', che rispecchia i sogni e le suggestioni di onnipotenza del [[positivismo]]. Guardare la vita quotidiana degli altri (o di sé stessi, perché non erano infrequenti le auto-rappresentazioni) e salvarla nel tempo era una sorta di metodo per raggiungere l'immortalità che trova eco anche nella letteratura contemporanea: nel romanzo ''[[Il castello dei Carpazi]]'' del [[1892]], [[Jules Verne]] descriveva un inventore che riusciva a riprodurre le immagini e la voce di una cantante della quale era innamorato per averla con sé per sempre.<ref name=":18" /><ref name=":20" /><ref>{{Cita web|url=/proxy/https://www.treccani.it/enciclopedia/la-nascita-del-cinema-lumiere-melies-e-la-scuola-di-brighton_(Storia-della-civilt%C3%A0-europea-a-cura-di-Umberto-Eco)/|titolo=La nascita del cinema: Lumière, Méliès e la scuola di Brighton}}</ref>
Il nome proposto per il cinematografo dal padre dei Lumière è stato ''Domitor'', contrazione del [[lingua latina|latino]] ''dominator'', che rispecchia i sogni e le suggestioni di onnipotenza del [[positivismo]]. Guardare la vita quotidiana degli altri (o di sé stessi, perché non erano infrequenti le auto-rappresentazioni) e salvarla nel tempo era una sorta di metodo per raggiungere l'immortalità che trova eco anche nella letteratura contemporanea: nel romanzo ''[[Il castello dei Carpazi]]'' del 1892, [[Jules Verne]] descriveva un inventore che riusciva a riprodurre le immagini e la voce di una cantante della quale era innamorato per averla con sé per sempre.<ref name=":18" /><ref name=":20" /><ref>{{Cita web|url=/proxy/https://www.treccani.it/enciclopedia/la-nascita-del-cinema-lumiere-melies-e-la-scuola-di-brighton_(Storia-della-civilt%C3%A0-europea-a-cura-di-Umberto-Eco)/|titolo=La nascita del cinema: Lumière, Méliès e la scuola di Brighton}}</ref>


Inoltre assistere alle proiezioni cinematografiche gratificava lo spettatore nel vedere senza essere visto, come un "dominatore" del mondo, appunto: lo spettatore si sente (tutt'oggi) inconsciamente superiore ai personaggi ed è gratificato dall'assistere alle loro vicende. Non a caso la visione frontale del cinematografo era quella che nel [[teatro]] era riservata al principe ed alle personalità più importanti.<ref name=":20" /><ref>{{Cita web|url=/proxy/https://www.latestatamagazine.it/2018/11/la-belle-epoque-il-cinema-come-sguardo-dominatore/|titolo=La Belle Époque: il cinema come sguardo dominatore}}</ref>
Inoltre assistere alle proiezioni cinematografiche gratificava lo spettatore nel vedere senza essere visto, come un "dominatore" del mondo, appunto: lo spettatore si sente (tutt'oggi) inconsciamente superiore ai personaggi ed è gratificato dall'assistere alle loro vicende. Non a caso la visione frontale del cinematografo era quella che nel [[teatro]] era riservata al principe e alle personalità più importanti.<ref name=":20" /><ref>{{Cita web|url=/proxy/https://www.latestatamagazine.it/2018/11/la-belle-epoque-il-cinema-come-sguardo-dominatore/|titolo=La Belle Époque: il cinema come sguardo dominatore}}</ref>


Le vedute di "dominatori" sono particolarmente evidenti nei primi [[Documentario|documentari]] girati con la cinepresa Lumière nei primi due decenni del [[XX secolo|Novecento]]: nei filmati di [[Albert Kahn (banchiere)|Albert Kahn]], [[Luca Comerio]], [[Roberto Omegna]], e [[Bolesław Matuszewski]] si nota lo sguardo di superiorità verso le culture diverse da quella occidentale, legato alle ideologie del [[colonialismo]] e della conquista spietata.<ref name=":20" />
Le vedute di "dominatori" sono particolarmente evidenti nei primi [[Documentario|documentari]] girati con la cinepresa Lumière nei primi due decenni del [[XX secolo|Novecento]]: nei filmati di [[Albert Kahn (banchiere)|Albert Kahn]], [[Luca Comerio]], [[Roberto Omegna]], e [[Bolesław Matuszewski]] si nota lo sguardo di superiorità verso le culture diverse da quella occidentale, legato alle ideologie del [[colonialismo]] e della conquista spietata.<ref name=":20" />


==Filmografia parziale==
==Filmografia parziale==
*28 dicembre [[1895]], prima proiezione cinematografica pubblica al Grand Café del Boulevard des Capucines di Parigi<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Siyanure|data=2006-12-22|titolo=The Lumiere Brothers' - First films (1895)|accesso=2016-10-06|url=/proxy/https://www.youtube.com/watch?v=4nj0vEO4Q6s|dataarchivio=29 dicembre 2016|urlarchivio=/proxy/https://web.archive.org/web/20161229190125/https://www.youtube.com/watch?v=4nj0vEO4Q6s|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=https://web.archive.org/web/20220124211003/http://www.unesco.org/new/en/communication-and-information/flagship-project-activities/memory-of-the-world/register/full-list-of-registered-heritage/registered-heritage-page-5/lumiere-films/|titolo=Memory of the World - Lumière Films}}</ref>
*28 dicembre 1895, prima proiezione cinematografica pubblica al Grand Café del Boulevard des Capucines di Parigi<ref>{{Cita pubblicazione|cognome=Siyanure|data=22 dicembre 2006|titolo=The Lumiere Brothers' - First films (1895)|accesso=6 ottobre 2016|url=/proxy/https://www.youtube.com/watch?v=4nj0vEO4Q6s|dataarchivio=29 dicembre 2016|urlarchivio=/proxy/https://web.archive.org/web/20161229190125/https://www.youtube.com/watch?v=4nj0vEO4Q6s|urlmorto=sì}}</ref><ref>{{Cita web|url=/proxy/http://www.unesco.org/new/en/communication-and-information/flagship-project-activities/memory-of-the-world/register/full-list-of-registered-heritage/registered-heritage-page-5/lumiere-films/|titolo=Memory of the World - Lumière Films|accesso=7 marzo 2024|dataarchivio=6 settembre 2011|urlarchivio=/proxy/https://web.archive.org/web/20110906084042/http://www.unesco.org/new/en/communication-and-information/flagship-project-activities/memory-of-the-world/register/full-list-of-registered-heritage/registered-heritage-page-5/lumiere-films/|urlmorto=sì}}</ref>
**''[[L'uscita dalle officine Lumière]]'' (''La Sortie de l'usine Lumière à Lyon'')
**''[[L'uscita dalle officine Lumière]]'' (''La Sortie de l'usine Lumière à Lyon'')
** ''[[Il volteggio]]'' (''La voltige'')
** ''[[Il volteggio]]'' (''La voltige'')
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** ''[[L'arrivo dei fotografi al congresso di Lione]]'' (''Le Débarquement des congressistes à Neville-sur-Saone'')
** ''[[L'arrivo dei fotografi al congresso di Lione]]'' (''Le Débarquement des congressistes à Neville-sur-Saone'')
** ''[[I maniscalchi]] '' (''Les Forgerons'')
** ''[[I maniscalchi]] '' (''Les Forgerons'')
** ''[[L'innaffiatore innaffiato]]'' (''L'arroseur arrosè'')
** ''[[L'innaffiatore innaffiato]]'' (''L'arroseur arrosé'')
** ''[[La colazione del bimbo]]'' (''Le Repas de bèbè'')
** ''[[La colazione del bimbo]]'' (''Le Repas de bébé'')
** ''[[Il salto alla coperta]]'' (''Le Saut à la couverture'')
** ''[[Il salto alla coperta]]'' (''Le Saut à la couverture'')
** ''[[La Place des Cordeliers a Lione]]'' (''La Place des Cordeliers à Lyon'')
** ''[[La Place des Cordeliers a Lione]]'' (''La Place des Cordeliers à Lyon'')
** ''[[Il mare (Bagno in mare)]]'' (''La Mer (Baignade en mer)'')
** ''[[Il mare (Bagno in mare)]]'' (''La Mer (Baignade en mer)'')
* 1895 - ''[[Chapeaux à transformations|Trasformazioni con cappelli]]'' (''Chapeaux à transformations)''
* [[1895]] - ''[[La corsa nei sacchi]]'' (''La Cours en sacs'')<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Louis|cognome=Lumière|data=1896-10-28|titolo=Course en sacs|accesso=2016-10-06|url=/proxy/https://www.imdb.com/title/tt0221888/}}</ref>
* [[1895]] - ''[[Chapeaux à transformations|Trasformazioni con cappelli]]'' (''Chapeaux à transformations)''
* 1895 - ''[[Una partita a carte]]'' (''Partie d'écarté'')
* [[1895]] - ''[[Una partita a carte]]'' (''Partie d'écarté'')
*1895 - ''Barque Sortant du Port''
* 1896 - ''[[La corsa nei sacchi]]'' (''Cours en sacs'')<ref>{{Cita pubblicazione|nome=Louis|cognome=Lumière|data=1896-10-28|titolo=Course en sacs|accesso=6 ottobre 2016|url=/proxy/https://www.imdb.com/title/tt0221888/}}</ref>
*[[1895]] - ''Barque Sortant du Port''
* [[1896]] - ''[[Néron essayant des poisons sur des esclaves]]'' regia di [[Georges Hatot]]
* 1896 - ''[[Néron essayant des poisons sur des esclaves]]'' regia di [[Georges Hatot]]
* [[1896]] - ''[[Demolizione di un muro]]'' (''Demolition d'un mur'')
* 1896 - ''[[Demolizione di un muro]]'' (''Demolition d'un mur'')
* [[1896]] - ''[[L'arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat]]'' (''L'Arrivée d'un train en gare de La Ciotat'')
* 1896 - ''[[L'arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat]]'' (''L'Arrivée d'un train en gare de La Ciotat'')
* [[1896]] - ''Passeggiata degli struzzi ai giardini botanici di Parigi'' (''Promenade des autruches aux jardins botanique de Paris'')
* 1896 - ''Passeggiata degli struzzi ai giardini botanici di Parigi'' (''Promenade des autruches aux jardins botanique de Paris'')
* [[1896]] - ''[[Battaglia con le palle di neve]]'' (''Battaile aux boules de neige'')
* 1896 - ''[[Battaglia con le palle di neve]]'' (''Battaile aux boules de neige'')
* [[1896]] - ''[[Schaffouse, Chûtes du Rhin vues de loin]]''
* 1896 - ''[[Schaffouse, Chûtes du Rhin vues de loin]]''
* [[1897]] - ''[[Débarquement d'une mouche]]'' regia di [[Georges Hatot]]
* 1897 - ''[[Débarquement d'une mouche]]'' regia di [[Georges Hatot]]
* [[1897]] - ''Le ultime cartucce'' (''Les derniers cartuches'')
* 1897 - ''Le ultime cartucce'' (''Les derniers cartuches'')
* [[1897]] - ''Bambini'' (''Enfantes'')
* 1897 - ''Bambini'' (''Enfants'')
* [[1897]] - ''[[Mort de Marat]]''
* 1897 - ''[[Mort de Marat]]''
* [[1897]] - ''[[Le rémouleur et l'assiette au noir]]'' co-regia di [[Georges Hatot]]
* 1897 - ''[[Le rémouleur et l'assiette au noir]]'' co-regia di [[Georges Hatot]]
* [[1897]] ''- [[Pierrot et le fantôme]]'' regia di [[Georges Hatot]]
* 1897 ''- [[Pierrot et le fantôme]]'' regia di [[Georges Hatot]]
* [[1897]] - ''La nourrice et le soldat amoureux'' regia di [[Georges Hatot]]
* 1897 - ''La nourrice et le soldat amoureux'' regia di [[Georges Hatot]]
* [[1897]] - ''[[La mort de Robespierre]]'' regia di [[Georges Hatot]]
* 1897 - ''[[La mort de Robespierre]]'' regia di [[Georges Hatot]]
* [[1897]] - ''[[L'Assassinat du duc de Guise (film 1897)|L'Assassinat du duc de Guise]]'' regia di [[Georges Hatot]]
* 1897 - ''[[L'Assassinat du duc de Guise (film 1897)|L'Assassinat du duc de Guise]]'' regia di [[Georges Hatot]]
* [[1897]] - ''[[L'amoureux dans le sac]]'' ''(The Lover in the Bag)'' regia di [[Georges Hatot]]
* 1897 - ''[[L'amoureux dans le sac]]'' ''(The Lover in the Bag)'' regia di [[Georges Hatot]]
* [[1897]] - ''[[Jean qui pleure et Jean qui rit]]'' co-regia di [[Georges Hatot]]
* 1897 - ''[[Jean qui pleure et Jean qui rit]]'' co-regia di [[Georges Hatot]]
* [[1897]] - ''[[Assassinat de Kleber]]'' regia di [[Georges Hatot]]
* 1897 - ''[[Assassinat de Kleber]]'' regia di [[Georges Hatot]]
*[[1897]] - ''[[Repas en famille]]''
*1897 - ''[[Repas en famille]]''
* [[1898]] - ''[[Napoli (film Lumière)|Napoli]]'' (''Naples'')
* 1898 - ''[[Napoli (film Lumière)|Napoli]]'' (''Naples'')
* [[1898]] - ''[[La Vie et la Passion de Jésus-Christ (film 1898)|La Vie et la Passion de Jésus-Christ]]'' conosciuto anche come ''(La passion),'' co-regia di [[Georges Hatot]]<ref name=":18" /><ref>{{Cita news|cognome=bretteau|nome2=cinémathèque française collection (library of|cognome2=congress)|nome3=hatot,|cognome3=georges|url=/proxy/https://www.loc.gov/item/78710669/|titolo=La vie et la passion de Jésus-Christ /|pubblicazione=The Library of Congress|accesso=2016-10-06}}</ref>
* 1898 - ''[[La Vie et la Passion de Jésus-Christ (film 1898)|La Vie et la Passion de Jésus-Christ]]'' conosciuto anche come ''(La passion),'' co-regia di [[Georges Hatot]]<ref name=":18" /><ref>{{Cita news|cognome=bretteau|nome2=cinémathèque française collection (library of|cognome2=congress)|nome3=hatot,|cognome3=georges|url=/proxy/https://www.loc.gov/item/78710669/|titolo=La vie et la passion de Jésus-Christ /|pubblicazione=The Library of Congress|accesso=6 ottobre 2016}}</ref>
* [[1898]] - ''[[Exécution de Jeanne d'Arc]]'' regia di [[Georges Hatot]]
* 1898 - ''[[Exécution de Jeanne d'Arc]]'' regia di [[Georges Hatot]]
* [[1900]] - ''[[Spanish Bullfight|Corrida Spagnola]] (Spanish Bullfight)''
* 1900 - ''[[Spanish Bullfight|Corrida Spagnola]] (Spanish Bullfight)''
* [[1900]] - ''La Tour Eiffel'' (''Le Tour Eiffel'')
* 1900 - ''La Tour Eiffel''
* [[1900]] - ''Danza spagnola'' (''Danses espagnoles'')
* 1900 - ''Danza spagnola'' (''Danses espagnoles'')
* [[1902]] - ''La famiglia Dam e il loro cane'' (''Famille Dam et leur chien'')
* 1902 - ''La famiglia Dam e il loro cane'' (''Famille Dam et leur chien'')
* [[1902]] - ''[[Le prince de Galles]]''
* 1902 - ''[[Le prince de Galles]]''
* [[1905]] - ''La breve corsa del poliziotto'' (''La petit course du policier'')
* 1905 - ''La breve corsa del poliziotto'' (''La petit course du policier'')


Di numerosi cortometraggi esistono più versioni.
Di numerosi cortometraggi esistono più versioni.
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* ''[[Photographe]]'' (1895)
* ''[[Photographe]]'' (1895)
* ''[[Pompiers: Attaque du feu]]'' (1895)
* ''[[Pompiers: Attaque du feu]]'' (1895)

* ''[[Jeu du pot-cassé]]'' (1896)
* ''[[Jeu du pot-cassé]]'' (1896)
* ''[[Bains sur le Rhône]]'' (1896)
* ''[[Bains sur le Rhône]]'' (1896)
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* ''[[Écriture à l'envers]]'' (1896)
* ''[[Écriture à l'envers]]'' (1896)
* ''[[Mauvaises herbes (film 1896)|Mauvaises herbes]]'' (1896)
* ''[[Mauvaises herbes (film 1896)|Mauvaises herbes]]'' (1896)

* ''[[Bataille de neige]]'' (1897)
* ''[[Bataille de neige]]'' (1897)
* ''[[Douche après le bain]]'' (1897)
* ''[[Douche après le bain]]'' (1897)
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* ''[[Défilé de voitures de bébés à la pouponnière de Paris]]'' (1899)
* ''[[Défilé de voitures de bébés à la pouponnière de Paris]]'' (1899)
* ''[[Encierro de toros]]'' (1899)
* ''[[Encierro de toros]]'' (1899)

* ''[[Vue prise d'une plate-forme mobile]]'' (1900)
* ''[[Vue prise d'une plate-forme mobile]]'' (1900)
* ''[[La rue des nations]]'' (1900)
* ''[[La rue des nations]]'' (1900)
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==Bibliografia==
==Bibliografia==
*Sandro Bernardi, ''L'avventura del cinematografo'', Marsilio Editori, Venezia 2007. ISBN 978-88-317-9297-4
*Sandro Bernardi, ''L'avventura del cinematografo'', Marsilio Editori, Venezia 2007. ISBN 978-88-317-9297-4.
*André Gaudreault, ''Cinema delle origini o della cinematografia-attrazione'', Il Castoro, Milano 2004.
*André Gaudreault, ''Cinema delle origini o della cinematografia-attrazione'', Il Castoro, Milano 2004.
*[[Paolo Bertetto|Paolo Berteto]], ''Introduzione alla storia del cinema. Autori, film, correnti'', UTET Università, 2005. ISBN 978-8860083623
*[[Paolo Bertetto|Paolo Berteto]], ''Introduzione alla storia del cinema. Autori, film, correnti'', UTET Università, 2005. ISBN 978-8860083623.
*[[Marco Bertozzi]], ''L’immaginario urbano nel cinema delle origini. La veduta Lumière'', CLUEB, 2001. ISBN 8849116950
*[[Marco Bertozzi]], ''L'immaginario urbano nel cinema delle origini. La veduta Lumière'', CLUEB, 2001. ISBN 8849116950.
*Michelle Aubert e Jean-Claude Seguin, ''La Production Cinématographique des freres Lumière'', Bifi Editions, Parigi, 1996. ISBN 2-9509048-1-5
*Michelle Aubert e Jean-Claude Seguin, ''La Production Cinématographique des freres Lumière'', Bifi Editions, Parigi, 1996. ISBN 2-9509048-1-5.
*Louis e August Lumière, ''La fotografia'', in ''Noi, inventori del cinema. Interviste e scritti scelti 1894-1954'', a cura di Renata Gorgani, Il Castoro, Milano 1995. ISBN 888033039X
*Louis e August Lumière, ''La fotografia'', in ''Noi, inventori del cinema. Interviste e scritti scelti 1894-1954'', a cura di Renata Gorgani, Il Castoro, Milano 1995. ISBN 888033039X.


==Voci correlate==
==Voci correlate==

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Auguste (a sinistra) e Louis Lumière nel 1895[1]

I fratelli Auguste Marie Louis Nicolas Lumière (Besançon, 19 ottobre 1862Lione, 10 aprile 1954) e Louis Jean Lumière (Besançon, 5 ottobre 1864Bandol, 6 giugno 1948) sono stati due imprenditori, cineasti e produttori francesi, inventori del cinématographe e dell'autochrome, ricordati per essere tra i pionieri della storia del cinema assieme a Thomas Alva Edison e Eadweard Muybridge.[2]

Nati a Besançon, figli del fotografo e pittore Antoine Lumière, poco dopo si trasferirono a Lione, dove il padre aprì un piccolo laboratorio fotografico. Prima di dedicarsi al lavoro nell'officina paterna, entrambi si diplomarono alla più prestigiosa scuola tecnica di Lione: La Martinière.[3] Nel 1881, ancora prima di terminare gli studi, Louis riuscì a migliorare la lastra secca e brevettò l'Etiquette Bleue. L'etichetta blu era una lastra fotografica in grado di catturare la realtà con un'esposizione di soli sessanta secondi.[4][5] La loro nuova invenzione ebbe sin da subito un grandissimo successo e la libertà economica che gli diede, gli permise di dedicarsi allo studio della cinematografia.[6]

Quella che era iniziata come una semplice passione, ben presto si trasformò in ciò che li renderà più famosi.[6] Il 13 febbraio 1895 brevettarono il Cinématographe Lumière, un macchinario in grado sia di riprendere sia di proiettare. Con questa loro nuova invenzione registrano dieci film, che il 28 dicembre successivo proiettarono di fronte a un pubblico pagante, al Salon indien du Grand Café di Parigi.[7][8] Per una semplicistica convenzione storica si fa coincidere questa data con la nascita del cinema e il primo film a farne parte è L'uscita dalle officine Lumière.[5][9][10]

A seguito di un periodo di grande successo, i fratelli decisero di lasciar perdere il cinematografo, che consideravano un'invenzione senza futuro, e iniziarono a dedicarsi allo studio della fotografia a colori. Le loro ricerche culminarono il 17 dicembre 1903 quando brevettarono l'Autochrome Lumière, una lastra fotografica in grado di scattare fotografie a colori.[11] L'autocromia è stata, fino agli anni 1930, l'unico metodo per catturare la realtà a colori.[12] Dopo questo brevetto i due presero strade diverse: Auguste si specializzò nell'ambito medico, studiando come curare la tubercolosi e il cancro,[13] mentre Louis proseguì i suoi studi su come migliorare la tecnica fotografica, continuando a brevettare numerosi apparecchi.[6]

Entrambi collaborarono sia con il regime di Vichy sia con l'Italia fascista, perciò le loro figure sono considerate anche molto controverse e scabrose.[13][14]

La casa natale dei fratelli Lumière a Besançon

Nacquero a Besançon, figli dell'imprenditore e fotografo Antoine Lumière e della lavandaia Jeanne Joséphine Costille Lumière, sposatisi nel 1862.[11] Per sfuggire ai pericoli della guerra franco-prussiana la famiglia decide, nel 1870, di trasferirsi dalla citta di frontiera Besançon, per insediarsi nell'entroterra, a Lione. Qui il padre aprì, nel centro della città, uno piccolo studio fotografico che in poco tempo si trasforma in un laboratorio. Auguste e Louis imparano a leggere fin da piccoli con i Viaggi straordinari di Jules Verne[15] e nel 1877 furono iscritti alla migliore scuola tecnica di Lione: La Martinière. Entrambi avevano una spiccato interesse per le materie scientifiche, in particolare Auguste per la medicina e la biologia e Louis per la fisica, la chimica, ma apprezzava anche suonare il piano.[4] Questo amore di Louis per lo studio lo ritroviamo anche nel fatto che nel 1880 si distinse come il miglior studente della sua classe.[6] I due, prima di dedicarsi alla ricerca nel laboratorio paterno, si diplomano: Auguste in chimica e Louis in fisica.[3][16][17]

�Quando lasciai la scuola, invece di essere disgustato dallo studio, come capita agli allievi dell'insegnamento liceale, che non aprono pi� un libro dopo il diploma, sentivo al contrario il pi� acceso desiderio di continuare ad acquisire nuove conoscenze.�

Nel 1881 Louis, appena diciassettenne, riesce a perfezionare la lastra secca di Van Monckhoeven, una delle uniche in commercio all'epoca.[19] La sua nuova lastra secca, l'�tiquette bleue, era in grado di creare fotografie impiagando un'esposizione di soli 60 secondi, molto pi� velocemente dei precedenti brevetti. Questa scoperta fu divulgata sulla rivista delle Soci�t�s fran�aises de photographie e suscit� profonda ammirazione tra i colleghi di tutto il mondo.[4] Nel primo anno di produzione gli fece guadagnare circa 500 000 franchi, fino ad arrivare a 15 milioni nel 1894.[5][20][21] Dato tutto il loro successo, l'anno seguente, riuscirono a saldare i debiti dell'impresa di famiglia e aprirono delle nuove officine, assumendo un totale di 300 impiegati.[6][17][22] Quando loro padre and� in pensione nel 1892, i due lo sostituirono: Auguste come direttore e Louis come inventore. Nel 1894, data la tanta libert� economica garantitagli dal grande successo della lastra secca, iniziarono cos�, quasi come passatempo, a dedicarsi alla cinematografia: brevettando un numero significativo di procedimenti, tra i quali l'ideazione del foro di trascinamento,[3][23] che permetteva il trascinamento del film attraverso la camera e il proiettore, e iniziarono a produrre una loro pellicola cinematografica, poich� volevano evitare di pagare i diritti d'autore sul brevetto di Edison, molto costoso.[24][25]

Il cinematografo

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La tecnica di proiezione di un film con il cinematografo Lumi�re

I fratelli iniziarono a interessarsi delle fotografie animate dall'estate del 1894 e presero come punto di partenza le ricerche di Marey, Edison e Demeny,[26] ma in realt� gi� una sera del 1893 in alcune bancarelle nella piazza di Lione, ebbero la possibilit� di vedere in funzione un esemplare di lanterna magica molto raffinato. Incuriositi da questo strano apparecchio, Louis riusi a replicarlo, dando cos� inizio alle ricerche dei Lumi�re sulla cinematografia.[27] Il problema pi� grande che dovettero affrontare era trovare un modo per trascinare la pellicola; Auguste pens� di usare la tecnica usata precedentemente da L�on Bouly, ma ben presto Louis scart� questa possibilit� perch� la riteneva troppo rozza. L'idea geniale venne a Louis: adattare il movimento di una macchina da cucire per trascinare la pellicola davanti all'obbiettivo. A seguito di questo lampo di genio, Auguste decise di lasciare il progetto, per dedicarsi ad altro, ma decisero comunque di firmare il brevetto a nome di entrambi.[26] Spinto anche dal padre, Antoine Lumi�re, che nel settembre del 1894 assistette a una dimostrazione del kinetoscopio, che lo port� a dire: "Bisogna far uscire l'immagine dalla scatola. Rientro a Lione: i miei figli ci riusciranno!"[28] Louis decise quindi di iniziare a progettare un macchinario in grado sia di girare sia di proiettare film per un pubblico maggiore rispetto a quello del kinetoscopio, che permetteva la visione soltanto a una persona alla volta. Il 13 febbraio 1895 brevettarono "Appareil servant � l'obtention et � la vision des �preuves chronophotographiques",[29][30] che solo in seguito rinomineranno cin�matographe riutilizzando il nome che L�on Bouly, tre anni prima, aveva usato per brevettare il suo "Cin�matographe L�on Bouly", ma caduto in disgrazia non riusc� pi� a pagare le rate del brevetto, rendendo il nome nuovamente disponibile.[26][31] Il padre, considerando orrendo il nome "cin�matographe", convinto dall'amico Lech�re, lo voleva chiamare Domitor, abbreviazione della parola latina dominator.[23][32][33]

Il movimento di penetrazione e successivo ritiro nella perforazione rotonda del cinematografo

Il cin�matographe Lumi�re era molto pi� piccolo, maneggevole e in pi� permetteva sia di riprendere sia di proiettare, bastava solo che venisse cambiato l'obbiettivo. Un'apertura nella parte anteriore accoglieva la lente, un'altra nella parte posteriore permetteva l'introduzione di una manovella che metteva in movimento il meccanismo. Il sistema di spostamento della pellicola si ispirava al funzionamento delle macchine da cucire e ai saggi sulla cinematica, in particolare al saggio di Franz Reuleaux pubblicato nel 1877. La pellicola utilizzata aveva la stessa larghezza di quella di Edison - 35 mm - ma aveva un foro rotondo su ciascun lato dell'immagine.[34][35] La pellicola veniva proiettata a una velocit� di 16 fotogrammi al secondo, molto pi� lentamente del kinetoscopio, che proiettava 48 fotogrammi al secondo, questa sostanziale differenza faceva si che il brevetto dei Lumi�re fosse meno rumoroso e che impiegasse pure meno pellicola per avere un effetto comunque ottimo.[36][37] Ma non era privo di difetti, infatti essendo una scatoletta di legno non aveva il mirino, era quindi impossibile vedere in tempo reale ci� che si stava registrando.[38] Inoltre il meccanismo per la proiezione non era perfetto, quindi nel 1897 Louis progett� un'altra attrezzatura atta alla sola proiezione. Nello stesso anno la pellicola 35 mm di Edison era diventata lo standard cos� iniziarono a produrre macchine da presa e proiettori in grado di utilizzare la pellicola americana. Nel 1904, incapaci di tenere il passo con gli sviluppi del settore, si ritirarono dalla produzione cinematografica per iniziare quella della lastra Autochrome.[39]

La loro prima pellicola � stata girata il 19 marzo 1895; il film era L'uscita dalle officine Lumi�re (La Sortie de l'usine Lumi�re), che viene spesso citato come il primo documentario (anche se questa definizione � sempre stata fonte di diversi dibattiti).[40][41] Tuttavia a conferma del 19, non c'� nessun documento e nessun archivio, ma soltanto una deduzione. Infatti guardando la prima versione del film si pu� notare che il Sole non � perfettamente allo zenit, quindi le riprese devono essersi svolte sicuramente tra il 15 e il 20 di marzo, e il 19 - un marted� - fu l'unica giornata di sole in cui sarebbe stato possibile girare.[28][42][43]

Il 22 marzo 1895, alla Soci�t� d'encouragement pour l'industrie nationale, di fronte un pubblico di scienziati e fotografi proiettarono La Sortie de l'usine Lumi�re, utilizzando un primo prototipo di cinematografo, costruito da Moisson.[44] Tra gli esperti del settore a partecipare a questa proiezione privata c'era anche Jules Carpentier,[45] che entusiasta della loro invenzione si propose di costruirne una versione definitiva.[20] Seguirono a questa dimostrazione alte proiezioni: il 17 aprile a Sorbonne e il 10 giugno al Congres des soci�t�s fran�aises de photographie, ma entrambe solo per un pubblico di scienziati ed esperti.[46]

La nascita del cinema

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Uno dei primi programmi per le proiezioni cinematografiche dei Lumi�re

Il primo spettacolo a pagamento si tenne alle ore 18 del 28 dicembre 1895 a Parigi, nel Salon indien du Grand Caf� sul Boulevard des Capucines al numero 14, con il costo di un franco a persona.[47][48][49] L'idea di fare una proiezione a un pubblico pagante venne ad Antoine Lumi�re, che a inizio dicembre si mise alla ricerca di un locale adatto alla proiezione, fino a quando trov� una sala secondaria del Gran Caf�, un seminterrato che fino a poco tempo prima era adibito a sala da biliardo.[50] A questa prima presentazione non erano presenti neanche i due fratelli.[51] Con questa data si fa nascere il cinema, ma non � stata n� la prima proiezione a pagamento della storia n� la prima in Europa. Infatti gi� il 20 maggio 1895 un altro inventore, l'americano Woodville Latham,[52] fece a Broadway una proiezione simile per un pubblico pagante usando uno strumento che aveva appena realizzato, l'eidoscopio (il video erano 4 minuti di un incontro di boxe sul tetto del Madison Square Garden) e il 1� novembre 1895 Max Skladanowsky, alla Wintergarten Hall di Berlino, mostr� con il suo bioscopio otto brevi dalla durata complessiva di15 minuti.[53][54][55] Gli storici del cinema per� considerano la presentazione dei fratelli Lumi�re al Grand Caf� come la vera nascita del cinema, perch� i proiettori cinematografici a doppio sistema dei fratelli Skladanowsky erano piuttosto poco pratici e furono presto sostituiti dal cinematografo. Lo spettacolo dei Lumi�re rispettava anche tutte le caratteristiche delle future proiezioni cinematografiche e inoltre il cinematografo aveva avuto un'accoglienza molto pi� calorosa rispetto a quella avuta con Latham e Armat-Jenkins.[8][9][56] Il primo film a essere proiettato al pubblico � stato L'uscita dalle officine Lumi�re (La Sortie de l'usine Lumi�re), che mostrava un gruppo di operai, principalmente donne, uscire dalla fabbrica Lumi�re a Montplaisir, nella periferia di Lione.[57]

La prima versione di L'uscita dalle officine Lumi�re

Tra i trentatr� spettatori c'era anche Georges M�li�s, che rimasto sbalordito dalla loro invenzione disse:

�Ci trovammo davanti a un piccolo schermo... dopo alcuni istanti apparve la proiezione immobile di una veduta di piazza Bellecour a Lyon. Un po' sorpreso ebbi il tempo di dire al mio vicino: non ci avranno mica fatto scomodare per vedere delle proiezioni. Io ne faccio gi� da dieci anni. Avevo appena finito di parlare, quando un cavallo che tirava la carrozza si mosse verso di noi, subito seguito da altre vetture e da dei passanti, insomma, tutta l'animazione di una strada. Di fronte a un simile spettacolo rimanemmo tutti a bocca aperta, sbalorditi.�

M�li�s fece un'offerta ad Antoine per comprare la loro nuova macchina, ma questi rifiut� perch�, al contrario dei figli, era convinto del successo del cinematografo e lo voleva sfruttare fino in fondo.[18] Il realismo, la naturalezza e la verit� costituiva il fascino e la novit� dello spettacolo.[3][58] L'anno successivo i due fratelli andarono in tour con il cin�matographe a Londra e New York. Le immagini in movimento ebbero un'immediata e significativa influenza sulla cultura popolare con la proiezione di pellicole come L'arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat, La colazione del bimbo e il primo esempio di commedia con L'innaffiatore innaffiato.[57] Dopo la presentazione del cinematografo i Lumi�re vendettero numerosi apparecchi, che vennero portati in giro per il mondo creando la nuova professione dei "cinematografisti".[7][19] Questi ultimi eredi degli ambulanti che vendevano stampe nell'Europa del XVII e XVIII secolo.[59] Convinti che il cinematografo non avesse futuro, nel 1896, ne vendettero i diritti a Charles Path�, che ne perfezion� invenzione.[60][61]

Paradossalmente, dopo un periodo di fama internazionale, i due fratelli ritenevano il cinema "un'invenzione senza futuro" perch� la consideravano solo uno strumento documentativo, per registrare la vita quotidiana.[62] Credevano difatti che il pubblico se ne sarebbe velocemente stufato e per questo decisero presto di occuparsi d'altro, rendendo la loro comparsa nella storia del cinema piuttosto breve.[19][63] I fratelli pi� che cineasti era due imprenditori, poich� dopo il grande successo del cinematografo decisero di mettere in produzione pi� macchine da presa, che vennero messe in mano a numerosi operatori esperti in giro per tutto il mondo. Difatti questa loro anima imprenditoriale si nota anche nelle loro vedute, che non volevano rappresentare un mondo fittizio, ma solo la realt�.[38][64][65]

Granuli di amido di patate ingranditi sulla superficie di una lastra Autochrome

Spostarono la loro attenzione sulla fotografia a colori e il 17 dicembre 1903 brevettarono l'Autochrome Lumi�re, un procedimento che permetteva di scattare delle fotografie a colori con un semplice click.[66] Il segreto di questo brevetto sta nell'uso di amido di patate colorato, che permetteva la cattura dei colori.[67] Fu lanciata sul mercato solo il 10 giugno 1907 a una presentazione delle rivista L'Illustration, nella sua sede parigina, mostrando a un pubblico di 600 persone, tra cui artisti e politici la loro mirabile invenzione.[68] Fu l'unico mezzo per scattare fotografie a colori fino al 1935 e riscosse fin da subito un enorme successo.[69] L'invenzione fu distribuita in tutto il mondo e Louis la considerava il suo capolavoro.[12] Molti critici dell'epoca elogiarono la creazione dei Lumi�re, definendola come un mezzo che riproduceva la realt� e vinceva la morte. Questo atteggiamento di supremazia sulla morte si ritrova anche nella voglia di molti sovrani e artisti nel farsi ritrarre a colori, come per esempio Claude Monet.[4] Nel 1909 vinsero la Elliott Cresson Medal per la fotografia a colori.[70]

�Il mondo intero impazzir� di colore e i Lumi�re ne saranno i responsabili.�

La produzione di un lastra per l'autocromia era molto lunga e complessa. Innanzitutto dovevano dividere i granelli di fecola di patate in base alle loro dimensione, in seguito venivano tinti di rosso, verde e viola per infine essere mescolati insieme. Questo miscuglio veniva poi steso su un vetro ricoperto di vernice appiccicosa, successivamente gli veniva applicata una polvere di carbone, che serviva per chiudere eventuali buchi presenti tra i granuli di patate. Il difetto pi� grande dell'invenzione dei Lumi�re, era che le lastre dovevano essere sempre guardate contro luce, senn� non si sarebbero potuti distinguere i colori.[71] La tecnica brevettata dai due era molto pi� veloce e semplice delle precedenti poich� non richiedeva la sovrapposizione di tre foto uguali scattate con un filtro rosso, blu e verde.[12] La societ� Lumi�re fu una delle maggiori produttrici di lastre fotografiche di tutta l'Europa, finch� non scomparve a seguito della confluenza nel gruppo Ilford.[72][73]

Tomba di Auguste e Louis Lumi�re a Lione

Altre attivit� e la morte

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�Ogni fratello lavorava in modo indipendente, ma fino al 1918 tutti i lavori erano firmati con i nomi di battesimo di entrambi. Questa comunit� di lavoro andava di pari passo con una perfetta intesa fraterna. I due fratelli, che avevano sposato due sorelle, vivevano in appartamenti simmetrici nella stessa villa. Per anni l'opinione pubblica ha evocato la leggendaria coppia dei "fratelli Lumi�re", uniti nella fama e nella vita.�

Il 22 marzo 1935, Louis partecipa ai festeggiamenti per il quarantesimo anniversario dell'invenzione del cinematografo organizzato dal regime fascista. In questa occasione lui dedic� una sua fotografia a Benito Mussolini scrivendo: "A sua Eccellenza Benito Mussolini, con l'espressione della mia profonda ammirazione";[75] il duce fece lo stesso scrivendo: "A Louis Lumi�re, Accademico di Francia. Con ammirazione B. Mussolini". Tornato in Francia, Louis, decise di appendere la foto a lui dedicata dal duce nel suo ufficio, sopra il ritratto di Ferdinand Foch.[14][76] Nel 1939, Louis firma una dichiarazione dei dirigenti del regime di Vichy e nel 1941, entrambi, furono insigniti dell'ordine della francisca.[13][77]

�[Parlando di Mussolini] Anche lui � uno di quelli che si sono costruiti da soli la loro fortuna!�

Auguste e Louis Lumi�re per ben cinque anni, a partire dal 1920 fino al 1927, sono stati candidati al premio Nobel per la fisica, ma senza mai vincerlo,[78] in seguito, nel 1937, solo Auguste fu nuovamente candidato come vincitore del premio Nobel, ma questa volta per la medicina e sempre senza vincerlo.[79]

Oggi i fratelli Lumi�re riposano nel cimitero de la Guilloti�re, a Lione.[60][80]

Il cinema dei Lumi�re

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Contesto storico

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Louis, a sinistra, e Auguste Lumi�re

Con il cinematografo dei fratelli Lumi�re del 1895 si pu� iniziare a parlare di cinema vero e proprio: ossia della proiezione di fotografie, scattate in rapida successione in modo da dare l'illusione di movimento, di fronte a un pubblico pagante radunato in una sala; la prima proiezione avvenne il 28 dicembre 1895 nel seminterrato di un locale parigino. Di pochi anni pi� antico era il kinetoscopio di Thomas Edison e William Dickson, con lo stesso procedimento di animazione delle immagini che scorrevano in rapida sequenza; per� il modo di fruizione monoculare (e quindi non proiettato) lo rendeva antenato del cinema vero e proprio, l'ultima fase del precinema. La proiezione permetteva dopotutto un maggiore guadagno economico per via della fruizione collettiva, per cui si impose presto.[23][28][81]

In realtà le invenzioni legate alle fotografie in movimento furono innumerevoli in quegli anni (si contarono nella sola Inghilterra circa 350 brevetti e nomi).[23] Tra tutte queste, l'invenzione dei Lumière aveva l'innegabile vantaggio dell'efficiente cremagliera, che trascinava la pellicola automaticamente a scatti ogni 1/25 di secondo, e una praticità mai vista, essendo la macchina da presa una piccola scatoletta di legno, facilmente trasportabile, che all'occorrenza, cambiando solo la lente, si trasformava anche in un proiettore.[18][82]

Le vedute animate

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Il prodotto caratteristico del cinematografo Lumière sono le cosiddette "vedute animate" ovvero scenette realistiche prese dal vero della durata di circa cinquanta secondi (la durata di un caricatore di pellicola). L'interesse dello spettatore era tutto nel guardare il movimento in sé e nello scoprire luoghi lontani, non tanto nel veder rappresentate vere e proprie vicende.

Il primo manifesto per il cinema, disegnato da Henri Brispot

Le inquadrature sono fisse e non esiste, se non in casi eccezionali, il montaggio; sono caratterizzate da un'estrema profondità di campo (si pensi all'Arrivo di un treno alla stazione di La Ciotat, dove il treno è a fuoco sia quando si trova lontano sullo sfondo sia quando arriva in primo piano) e da personaggi che entrano ed escono all'inquadratura, in una molteplicità di centri di attenzione (si pensi all'Uscita dalle officine Lumière). La centratura dell'immagine era infatti valutata approssimativamente, perché la macchina da ripresa Lumière non era dotata di mirino.[38][83]

L'operatore non è invisibile, anzi spesso interagisce con i personaggi (L'arrivo dei fotografi al congresso di Lione), e le persone ritratte erano invitate a riguardarsi alla proiezione pubblica ("auto-rappresentazione"). Questa caratteristica venne poi considerata come un difetto della registrazione nel cinema successivo, venendo poi rivalutata solo in epoca contemporanea.[65]

Solo in un secondo momento nacquero le riprese in movimento (effettuate da treni in partenza o imbarcazioni) e, circa un decennio dopo i primi esperimenti, i Lumière iniziarono a produrre film veri e propri, composti da più "quadri" messi in serie, però proiettati separatamente, come le Passioni di Cristo. Figura fondamentale nelle rappresentazioni restava l'imbonitore che, come ai tempi della lanterna magica, istruiva, spiegava e intratteneva il pubblico commentando le immagini, che ancora non erano intelligibili autonomamente.[23]

Caratteristiche

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Riassumendo in breve, i caratteri delle vedute Lumière erano:

  • Inquadratura unica (assenza di montaggio; anche le storie più articolate, come le Passioni di Cristo, erano proiettate in spezzoni separati)
  • Profondità di campo (la messa a fuoco contemporanea di figure vicine e lontane)
  • Molteplici centri di attenzione in ciascuna inquadratura e movimento "centrifugo" dei personaggi (che entrano ed escono dall'inquadratura)
  • Tracce dell'operatore nei film (non si nasconde che si sta facendo una ripresa: le persone sono consapevoli di essere riprese, guardano in macchina, si mettono in posa, salutano)
  • Presenza dell'imbonitore alle proiezioni che spiegava le scene e narrava la storia (spesso era lo stesso addetto alla proiezione), quindi spettacolo incomprensibile da solo.[38][83]

Cinema come sguardo dominatore

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Lapide ricordo dei Fratelli Lumière Venezia, Corte Teatro San Moisè

Il nome proposto per il cinematografo dal padre dei Lumière è stato Domitor, contrazione del latino dominator, che rispecchia i sogni e le suggestioni di onnipotenza del positivismo. Guardare la vita quotidiana degli altri (o di sé stessi, perché non erano infrequenti le auto-rappresentazioni) e salvarla nel tempo era una sorta di metodo per raggiungere l'immortalità che trova eco anche nella letteratura contemporanea: nel romanzo Il castello dei Carpazi del 1892, Jules Verne descriveva un inventore che riusciva a riprodurre le immagini e la voce di una cantante della quale era innamorato per averla con sé per sempre.[23][65][84]

Inoltre assistere alle proiezioni cinematografiche gratificava lo spettatore nel vedere senza essere visto, come un "dominatore" del mondo, appunto: lo spettatore si sente (tutt'oggi) inconsciamente superiore ai personaggi ed è gratificato dall'assistere alle loro vicende. Non a caso la visione frontale del cinematografo era quella che nel teatro era riservata al principe e alle personalità più importanti.[65][85]

Le vedute di "dominatori" sono particolarmente evidenti nei primi documentari girati con la cinepresa Lumière nei primi due decenni del Novecento: nei filmati di Albert Kahn, Luca Comerio, Roberto Omegna, e Bolesław Matuszewski si nota lo sguardo di superiorità verso le culture diverse da quella occidentale, legato alle ideologie del colonialismo e della conquista spietata.[65]

Filmografia parziale

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Di numerosi cortometraggi esistono pi� versioni.

Film diretti da Louis Lumi�re

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Film diretti da Auguste Lumi�re

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  • Louis e August Lumi�re, La fotografia, in Noi, inventori del cinema. Interviste e scritti scelti 1894-1954, a cura di Renata Gorgani, Il Castoro, Milano 1995. ISBN 888033039X.

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