Lira lucchese
| Lira lucchese fuori corso | |
|---|---|
| Nome locale | Lira |
 | |
| Codice ISO 4217 | non disponibile |
| Stati | Ducato di Lucca |
| Simbolo | � |
| Frazioni | soldo e quattrino |
| Monete | 1q, 2q, 5q, 1s, 2s, 3s, 5s, 10s, �1, �2 |
| Banconote | - |
| Entit� emittente | Zecca di Lucca |
| Periodo di circolazione | 1824 - 1847 |
| Sostituita da | Fiorino dal dicembre 1847 |
| Tasso di cambio | () |
| Lista valute ISO 4217 - Progetto Numismatica | |
La lira lucchese era l'unit� monetaria in uso corrente a Lucca dal 1826 all'annessione da parte della Toscana; la monetazione era leggermente cambiata, ma riprendeva di fatto quella in uso presso l'antico regime repubblicano.
Pesava 4,72 g con un titolo di 666/1000 ed aveva un diametro di 22,5 mm.[1]
Quando gli austriaci occuparono lo Stato lucchese nel 1814, il comandante generale Anton von Starhemberg improvvidamente proclam� l'abrogazione del franco francese e della correlata lira italiana, salvo essere di l� a poco smentito da Vienna, dove ci si era resi conto che le esauste finanze imperiali non sarebbero state in grado di sostenere la conversione monetaria a medio termine neppure nel Lombardo-Veneto: fu cos� che il nuovo governatore Joseph Werklein ristabil� lo status quo, rimandando la questione all'insediamento della duchessa Maria Luisa di Borbone-Spagna, che tuttavia non avvenne fino al 1817. Anche la duchessa si dimostr� per� insensibile alla questione e, mentre ministri e consiglieri emanavano decreti che introducevano in corso varie valute estere come quelle del confinante Granducato di Toscana, gli abitanti finirono per accettare varie valute, affidandosi al loro valore argenteo intrinseco come tavola di comparazione dei cambi. Fu solo con la salita al trono di Carlo Lodovico di Borbone che il ducato fu dotato di una propria valuta nazionale unica, la Lira lucchese, suddivisa, come da tradizione, in 20 soldi, ciascuno dei quali a sua volta composto da tre quattrini.
Quando il ducato fu annesso alla Toscana nel 1847, i pezzi di maggior valore, dotati di forza intrinseca grazie alla loro composizione argentea, continuarono a circolare per alcuni anni con la tolleranza delle autorit� fiorentine, per andare poi definitivamente a sparire nella seconda met� degli anni Cinquanta.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Montenegro, Manuale
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Eupremio Montenegro, Manuale del collezionista di monete italiane, 29� ed., Torino, Edizioni Montenegro, 2008, ISBN 978-88-88894-03-4.
Voci correlate
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