Stadio comunale (Piacenza)
Stadio comunale | |
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Barriera Genova | |
L'impianto in una cartolina illustrata degli anni sessanta | |
Informazioni generali | |
Stato | Italia |
Ubicazione | Barriera Genova Piacenza |
Inizio lavori | 1920 |
Inaugurazione | 1920 |
Demolizione | 1970 |
Ristrutturazione | 1933 1945-1950 |
Proprietario | Comune di Piacenza[1] |
Prog. strutturale | Arturo Veneziani[2] |
Informazioni tecniche | |
Posti a sedere | 5 000 |
Copertura | Tribuna |
Pista d’atletica | 6 corsie |
Mat. del terreno | Erba |
Dim. del terreno | 110 × 65 |
Uso e beneficiari | |
Calcio | Piacenza (1920-69) Pro Piacenza (1947-69) |
Rugby a 15 | Piacenza (1947-66) |
Lo stadio comunale fu un impianto sportivo multifunzione italiano di Piacenza.
Costruito nel 1920, fu attivo per quasi mezzo secolo e fu noto anche come campo Alessandro Casali[3] nonch�, dal 1937 al 1945, come stadio comunale del Littorio[4] bench� informalmente fosse chiamato Barriera Genova[5] dal nome della viciniore ex porta daziaria sulla strada che conduce al capoluogo ligure.
Tra il 1920 e il 1969 fu sede interna degli incontri di calcio del Piacenza e, tra il 1947 e il 1966, di quelli di rugby dell'omonimo club.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La costruzione e i successivi ampliamenti
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1920 il Piacenza neopromosso in Prima Categoria dovette abbandonare il campo di Porta Cavallotti. Fu individuato quindi un terreno adatto all'allora periferia della citt�, formato da due prati divisi da un fossato[6]. Il terreno fu rizollato in tempi brevi, per l'imminenza del campionato, e perci� non fu effettuato il drenaggio, con conseguenti cronici problemi di impraticabilit� del campo nella stagione invernale[2]. Anche le strutture (recinzioni, spogliatoi, servizi igienici) furono ridotte al minimo quando non addirittura assenti in un primo momento[2]. L'impianto fu inaugurato nel settembre 1920 con un'amichevole di calcio tra il Piacenza e il Milan terminata 2-2[6].
Inizialmente dotato di una semplice tribuna in legno (rimasta in uso fino al 1930)[2], lo stadio sub� un primo ampliamento nel 1933, con la costruzione di una tribuna coperta in muratura, che port� la capienza complessiva a circa 5 000 posti[7]. Due anni pi� tardi, nel 1935, furono create anche le strutture per la pratica dell'atletica leggera, tra cui la pista che circondava il perimetro del terreno di gioco[2]. Grazie a tali modifiche lo stadio fu in grado di ospitare diverse manifestazioni nazionali organizzate dalle societ� atletiche piacentine a partire dagli anni trenta e quaranta[2][8][9], soprattutto per quanto riguarda la corsa[2].
Durante la seconda guerra mondiale fu adibito a base militare dalle truppe tedesche di stanza in citt�; la permanenza di soldati e cavalli provoc� danni alla pista di atletica e al manto erboso[6]. Terminato il conflitto, lo stadio fu ristrutturato con la costruzione della gradinata opposta alla tribuna coperta e di una sola curva, tra il 1945 e il 1950[2], che conferirono all'impianto l'aspetto definitivo. Venne inoltre costruito un muro di cinta, piuttosto basso, che non impediva ai portoghesi di assistere abusivamente alle partite arrampicandosi sul muro stesso.
Problematiche e dismissione
[modifica | modifica wikitesto]Gi� sul finire degli anni quaranta era stato steso un progetto per un nuovo, avveniristico impianto da 30 000 posti, destinato a sostituire il campo di Barriera Genova; tale progetto, tuttavia, non ebbe alcun seguito[10]. Lo stadio iniziava ad accusare diversi problemi: il Piacenza si trovava a dover condividere il campo con il Pro Piacenza, seconda squadra cittadina impegnata nei campionati dilettantistici[11][12][13], e con il Piacenza Rugby[11][14], fino all'inaugurazione dello stadio Beltrametti nel 1966[15]. Inoltre, con il boom edilizio degli anni sessanta, l'impianto si trovava ormai in una zona densamente popolata e rendeva problematico l'afflusso e il deflusso degli spettatori dai due ingressi principali[2].
A tutto ci� si sommava una capienza limitata (nelle partite di maggior richiamo venivano talvolta aggiunte tribune supplementari, raggiungendo picchi di oltre 10 000 presenze[16][17]) e, a partire dagli anni sessanta, la fatiscenza delle strutture in cemento armato[18], che provoc� un grave incidente il 31 gennaio 1965, prima dell'inizio del derby del Po con la Cremonese: il distacco di un pezzo di cornicione del muro di cinta fer� quattro persone, di cui una mortalmente[6].
Per tutti questi motivi, nonostante un ultimo intervento di ammodernamento (l'impianto di illuminazione, inaugurato nel 1967), furono avviati i lavori per la costruzione del nuovo stadio Comunale, situato nel quartiere Galleana, sotto la spinta del costruttore edile Vincenzo Romagnoli, presidente del Piacenza. L'ultima partita disputata a Barriera Genova fu la vittoria per 4-1 sul Sottomarina, il 15 giugno 1969, nella quale fu festeggiata la promozione dei biancorossi di Alberto Molina nella serie cadetta[6]; a partire dalla stagione successiva il Piacenza si trasfer� nel nuovo stadio, mentre il vecchio impianto fu demolito in breve tempo per far posto a nuovi edifici abitativi.
Incontri internazionali
[modifica | modifica wikitesto]L'unico incontro internazionale mai ospitato dal Comunale riguarda la nazionale di rugby che, il 15 gennaio 1961, ospit� la Germania Ovest battendola 19-0[19] con mete di Bellinazzo trasformata da Martini, Sguario trasformata da Busson, Luise e Del Bono e un calcio di punizione del citato Martini[19]. A titolo statistico fu anche il primo incontro teletrasmesso dalla Rai, alle 14:30[20].
Per quanto riguarda il calcio lo stadio ospit� la nazionale ma solo per due incontri d'allenamento, il 25 aprile 1929 contro una mista composta da giocatori del Piacenza e riserve della Nazionale[21] e il 5 novembre 1931 contro il Piacenza in formazione tipo sconfitto 3-2[22].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Rubini e Gentilotti, 2, pag. 142.
- ^ a b c d e f g h i Rubini e Gentilotti, 1, pagg. 151-58.
- ^ Barlassina, pag. 65.
- ^ Le atlete della Filotecnica migliorano il primato della staffetta 4 � 100, in La Stampa, 4 agosto 1941, p. 4. URL consultato il 23 ottobre 2017.
- ^ Rubini e Gentilotti, 1.
- ^ a b c d e Vincenzo Bertolini, Gaetano Cravedi, Il mezzo secolo del Piacenza, su piacenzacalcio.it, Piacenza Calcio 1919. URL consultato il 23 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 24 febbraio 2015).
- ^ Barlassina, pag. 79.
- ^ La riunione di Piacenza, in Il Littoriale, 30 maggio 1941, p. 4. URL consultato il 24 ottobre 2017.
- ^ La grande adunata di campioni a Piacenza, in Il Littoriale, 9 ottobre 1942, p. 4. URL consultato il 24 ottobre 2017.
- ^ Rubini e Gentilotti, 2, pagg. 169-74.
- ^ a b Si fa sul serio, su piacenzarugby.it, Piacenza Rugby. URL consultato il 24 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 20 ottobre 2013).
- ^ Pro Piacenza-Busseto 0-0 [collegamento interrotto], in La Provincia, 26 marzo 1957, p. 5.
- ^ Mazzola-Pro Piacenza decide il girone "L" [collegamento interrotto], in La Provincia, 15 aprile 1965, p. 7.
- ^ Prosperit� e occasioni perdute, su piacenzarugby.it, Piacenza Rugby. URL consultato il 24 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 20 ottobre 2013).
- ^ La rissa di Parma, Andreotti per il nuovo stadio, su piacenzarugby.it, Piacenza Rugby. URL consultato il 24 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 20 ottobre 2013).
- ^ Almanacco illustrato del calcio 1953, Rizzoli, p. 189.
- ^ In B, un grande Piacenza, in Stampa Sera, 11 giugno 1969, p. 13.
- ^ � costato pi� di 300 milioni il Piacenza da serie B [collegamento interrotto], in La Provincia, 12 giugno 1969, p. 9.
- ^ a b Volpe e Pacitti, pag. 199.
- ^ Arrivano i tedeschi, si balla allo Sporting, su piacenzarugby.it (archiviato dall'url originale il 24 ottobre 2017).
- ^ L'allenamento degli Azzurri a Piacenza ispira fiducia per la battaglia di Torino, in Il Littoriale, 26 aprile 1929, p. 1.
- ^ Lo stentato punteggio con cui i "nazionali" hanno vinto non deve procurare ingiustificate apprensioni, in Il Littoriale, 6 novembre 1931, p. 11.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Rinaldo Barlassina (a cura di), Divisione Nazionale — I campi di giuoco (PDF), in L'Agendina del Calcio 1935-1936, la Gazzetta dello Sport, 1935. URL consultato il 23 ottobre 2017 (archiviato dall'url originale il 14 marzo 2016).
- Gianni Rubini e Paolo Gentilotti, Dal Farnese a Barriera Genova. Origini e sviluppo del calcio nella società piacentina, vol. 1, Piacenza, Libertà, 2011, ISBN 88-89678-14-3.
- Gianni Rubini e Paolo Gentilotti, Dal Farnese a Barriera Genova. Origini e sviluppo del calcio nella società piacentina, vol. 2, Piacenza, Libertà, 2011, ISBN 88-89678-15-1.
- Paolo Pacitti e Francesco Volpe, Rugby 2018, Roma, Zesi, 2017.