Utero

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Utero
Vista laterale e frontale di un utero.
Anatomia del Gray(EN) Pagina 1258
Nome latinoUterus
Sistemagenitale femminile
Localizzazione anatomicacavità pelvica
Arteriaovariche e uterine
Venauterine
Linfaticilinfonodi iliaci interni
Identificatori
MeSHUterus
A05.360.319.679
TAA09.1.03.001
FMA17558

L'utero è un importante organo che fa parte dell'apparato genitale femminile degli esseri umani e della maggior parte dei mammiferi. Nell'essere umano, l'estremità inferiore dell'utero, la cervice, si apre nella vagina, mentre l'estremità superiore è collegata alle tube di Falloppio. È dentro l'utero che il feto si sviluppa durante la gestazione. Nell'embrione l'utero si sviluppa a partire dai condotti di Müller, che fondono nel singolo organo. L'utero ha forme diverse in molti altri animali e in alcuni esiste come due uteri separati noti come un utero doppio.

Anatomia umana

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Posizione e legamenti

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L'utero, che fa parte dell'apparato genitale femminile, � un organo impari e mediano posto al centro della piccola pelvi, tra la vescica (anteriormente) e il retto (posteriormente). � coperto da una piega simile al peritoneo, detta legamento largo che, dopo aver rivestito l'utero, si distacca ai suoi lati per fissarsi alla piccola pelvi, venendo a costituire i due legamenti larghi destro e sinistro.[1]

Anteriormente l'utero poggia sulla vescica, dalla quale � separato tramite il recesso peritoneale (cavo vescico-uterino) che solitamente � una cavit� virtuale; posteriormente � in rapporto col retto attraverso l'interposizione di un altro recesso peritoneale, il cavo retto-uterino, detto anche cavo del Douglas, che solitamente contiene anse dell'intestino tenue; lateralmente dall'utero prendono inserzione, su entrambi i lati, i legamenti larghi.

I legamenti larghi sono pieghe peritoneali quadrangolari, poste trasversalmente, che dividono la piccola pelvi in una zona anteriore o vescicale e una zona posteriore o rettale. I legamenti larghi contengono tessuto connettivo e strutture vasali e legamentose (legamento rotondo, tuba uterina, uretere, parte delle ovaie). Dai legamenti larghi si sollevano posteriormente le pieghe retto-uterine o pieghe del Douglas, che delimitano l'omonimo cavo retto-uterino.

I legamenti rotondi sono cordoni fibromuscolari che decorrono lungo i due lati dell'utero fino alle grandi labbra.

I legamenti utero-sacrali sono fasci fibrosi contenuti nello spessore delle pieghe retto-uterine che, partendo dall'utero, terminano fissandosi al periostio delle vertebre sacrali.

Utero durante un'isterectomia in laparoscopia

L'utero umano ha una forma simile a quella di una pera; mediamente � lungo circa 7,6 cm e largo circa 4,5 (da lato a lato).[2][3] Un tipico utero adulto pesa circa 60 grammi.

L'utero pu� essere diviso anatomicamente in quattro regioni:

La struttura dell'utero � quella tipica degli organi cavi: � formato da una parete costituita da una successione di tonache che circoscrivono un lume. Nel caso dell'utero queste tonache sono:

  • Strato pi� interno (la tonaca mucosa o endometrio) che si inspessisce durante il ciclo mestruale in preparazione dell'impianto dell'embrione
  • Strato muscolare o miometrio � uno spesso strato muscolare contenente la maggior parte dei vasi sanguigni e nervi che riforniscono l'utero
  • Rivestimento peritoneale detto anche perimetrio � il proseguimento del peritoneo pelvico. Questo � lo strato scivoloso di tessuto connettivo che riveste la cavit� pelvica.

La posizione dell'utero rispetto al bacino � caratteristica: l'asse maggiore di questo forma con l'asse maggiore del bacino un angolo aperto anteriormente (angolo di versione) di circa 60� (condizione detta antiversione fisiologica), mentre l'asse del corpo forma con l'asse del collo uterino un angolo ottuso (angolo di flessione) di circa 150�, aperto anteriormente (antiflessione fisiologica). Normalmente l'utero si trova in antiversione e anteflessione. Nella maggior parte delle donne, l'asse maggiore dell'utero � piegato in avanti sull'asse della vagina, contro la vescica urinaria. Questa posizione � indicata come antiversione dell'utero. Inoltre, l'asse del corpo dell'utero � piegato in avanti a livello dell'asse maggiore della cervice. Questa posizione � definita anteflessione dell'utero.[4] L'utero assume una posizione anteposta nel 50% delle donne, una posizione retroversa nel 25% delle donne e una posizione intermedia nel restante 25% delle donne.[2]

I nervi afferenti che forniscono l'utero sono i nervi spinali T11 e T12. L'apporto simpatico proviene dal plesso ipogastrico e dal plesso ovarico. L'innervazione parasimpatica proviene dal secondo, terzo e quarto nervo sacrale.

Vasi sanguigni

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L'utero � rifornito dal sangue arterioso sia dall'arteria uterina che dall'arteria ovarica.

I dotti bilaterali di M�ller si formano durante la vita fetale. Nei maschi, l'ormone antim�lleriano (AMH) secreto dai testicoli porta alla loro regressione. Nelle femmine, questi condotti danno origine alle tube di Falloppio e all'utero. Nell'uomo i segmenti inferiori dei due dotti si fondono per formare un singolo utero. Nei casi di malformazioni uterine lo sviluppo pu� essere disturbato. Le diverse forme uterine nei mammiferi sono dovute a diversi gradi di fusione dei due dotti mulleriani.

La funzione riproduttiva dell'utero � di accettare un ovulo fecondato che passa attraverso la giunzione utero-tubarica dalla tuba di Falloppio. L'ovulo fecondato si divide per diventare una blastocisti, che si impianta nell'endometrio e ricava nutrimento dai vasi sanguigni che si sviluppano esclusivamente per questo scopo. L'ovulo fecondato diventa un embrione, si attacca alla parete dell'utero, crea una placenta e si sviluppa in un feto fino al parto. A causa delle barriere anatomiche quali il bacino, l'utero viene spinto nell'addome a causa della sua espansione durante la gravidanza. Anche durante la gravidanza la massa di un utero umano ammonta a solo un chilogrammo circa. Durante la gravidanza il tasso di crescita del feto pu� essere valutato misurando l'altezza del fondo.

L'utero ha anche un ruolo sessuale, perch� dirige il flusso sanguigno verso il bacino e le ovaie e i genitali esterni, tra cui la vagina, le labbra e il clitoride.

Le informazioni riportate non sono consigli medici e potrebbero non essere accurate. I contenuti hanno solo fine illustrativo e non sostituiscono il parere medico: leggi le avvertenze.
Esame pelvico digitale

Esistono diverse manovre e esami diagnostici per patologie uterine, tra i quali esami colturali e digitali.

Un'isterectomia è la rimozione chirurgica dell'utero che può essere effettuata per diverse ragioni, tra cui la rimozione di tumori benigni e maligni. Un'isterectomia completa comporta la rimozione del corpo, del fondo e della cervice uterina. Una isterectomia parziale può comportare la rimozione del corpo uterino lasciando intatta la cervice. È la procedura chirurgica ginecologica più comunemente eseguita.

Alcuni stati patologici dell'utero includono:

  • Prolasso dell'utero
  • Carcinoma della cervice – neoplasia maligna
  • Carcinoma dell'utero – neoplasia maligna
  • Fibromi – neoplasie benigne
  • Adenomiosi – crescita ectopica del tessuto endometriale all'interno del miometrio
  • Endometrite – infezione alla cavità uterina
  • Piometra – infezione dell'utero, più comunemente osservata nei cani
  • Malformazioni uterine principalmente congenite tra cui i dideliti uterini, l'utero bicorne e l'utero settato. Include anche l'assenza congenita dell'utero o sindrome di Rokitansky
  • La sindrome di Asherman, nota anche come adesione intrauterina, si verifica quando lo strato basale dell'endometrio viene danneggiato da strumentazione o infezioni come la tubercolosi endometriale con conseguente cicatrizzazione endometriale seguita da formazione di adesioni che eliminano la cavità uterina.
  • Ematometria, che è l'accumulo di sangue all'interno dell'utero.[5]
  • Accumulo di liquidi diversi dal sangue o di provenienza sconosciuta. Uno studio è giunto alla conclusione che le donne in post-menopausa con comparsa di fluidi endometriali sull'ecografia ginecologica dovrebbero sottoporsi a biopsia endometriale se il rivestimento endometriale è più spesso di 3 mm o il liquido endometriale è ecogeno. In caso di un rivestimento spesso 3 mm o meno e di liquido endometriale trasparente, la biopsia endometriale non è considerata necessaria, ma vengono raccomandate ulteriori analisi per escludere il cancro endocervicale.[6]
  • Miometrite – infiammazione della parete muscolare dell'utero.[7]

Nella chirurgia

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Al 2023, il trapianto di utero è stato realizzato da donna a donna (nata con questo sesso biologico), su persone affette da alcune patologie di questo organo.[8]

Nel settembre 2014 è stato documentato il caso di un bambino svedese nato sano da una donna che era venuta alla luce priva di utero e alla quale era stato trapiantato quest'organo.[9] Nel novembre 2014 si sono verificate altre due nascite all'interno dello stesso trial clinico di 9 donne.[10]

Altri animali

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La maggior parte degli animali che depongono uova, come uccelli e rettili, inclusa la maggior parte delle specie ovovivipari, hanno un ovidotto invece di un utero. Nelle specie ovipare riveste la cellula uovo dell'albume e del guscio, mentre nelle vivipare è destinato ad accogliere la blastula, ovvero l'embrione nella fase che segue la segmentazione e precede la gastrulazione.[11]

Nei monotremi, mammiferi che depongono le uova, come l'ornitorinco e l'echidna, il termine utero o ovidotto viene usato per descrivere lo stesso organo, ma non si sviluppa una placenta all'interno della madre e quindi l'uovo non riceve ulteriore nutrimento dopo la formazione e la fecondazione.

I marsupiali hanno due uteri, ognuno dei quali si connette a una vagina laterale. Entrambi utilizzano una vagina centrale, che funziona come canale del parto.[12][13]

  1. ^ Gray, Henry. e Barni, Tullio, <1953 >, Anatomia del Gray : le basi anatomiche per la pratica clinica, 41. ed, Edra, 2017, ISBN 9788821441479, OCLC 1080477254. URL consultato il 19 gennaio 2020.
  2. ^ a b Ginecologia e ostetricia - 2nd Edition, su elsevier.com. URL consultato il 9 marzo 2019.
  3. ^ (EN) Donita D'Amico e Colleen Barbarito, Health & physical assessment in nursing, 2016, ISBN 9780133876406, OCLC 894626609. URL consultato il 9 marzo 2019.
  4. ^ Snell, Richard S., Clinical anatomy by regions, 8th ed, Lippincott Williams & Wilkins, 2008, ISBN 0781764041, OCLC 70713497. URL consultato il 9 marzo 2019.
  5. ^ (EN) Cervical Stenosis - Women's Health Issues, su Merck Manuals Consumer Version. URL consultato il 9 marzo 2019.
  6. ^ Peter Takacs, Timothy De Santis e M. Catherine Nicholas, Echogenic endometrial fluid collection in postmenopausal women is a significant risk factor for disease, in Journal of Ultrasound in Medicine: Official Journal of the American Institute of Ultrasound in Medicine, vol. 24, n. 11, 2005-11, pp. 1477–1481. URL consultato il 9 marzo 2019.
  7. ^ Myometritis - Medical Definition from MediLexicon, su medilexicon.com. URL consultato il 9 marzo 2019 (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2017).
  8. ^ Transgender potrebbero diventare madri con trapianto di utero: l'annuncio di un chirurgo indiano, su ilmessaggero.it.
  9. ^ Uterine transplant for trans woman stirs debate in Europe, su cne.news, 12 maggio 2022.
    «In 2014, a healthy baby was born from a transplanted uterus for the first time in Sweden. It concerned a 36-year-old woman born without a uterus. Uterine transplants in transgender women are experimental. One case of a uterine transplant to a trans woman has been documented, but she died a few months later after complications.»
  10. ^ DOI10.1016/j.fertnstert.2019.05.030.
  11. ^ Daniel G. Blackburn e Alexander F. Flemming, Invasive implantation and intimate placental associations in a placentotrophic African lizard, Trachylepis ivensi (scincidae), in Journal of Morphology, vol. 273, n. 2, 2012-2, pp. 137–159, DOI:10.1002/jmor.11011. URL consultato il 9 marzo 2019.
  12. ^ Tyndale-Biscoe, C. H. (C. Hugh), Reproductive physiology of marsupials, Cambridge University Press, 1987, ISBN 0521252857, OCLC 13123336. URL consultato il 9 marzo 2019.
  13. ^ Nowak, Ronald M., Walker's mammals of the world, Sixth edition, Johns Hopkins University Press, 1999, ISBN 0801857899, OCLC 39045218. URL consultato il 9 marzo 2019.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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