Xenopsylla cheopis
Pulce del ratto | |
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Scansione di una pulce al microscopio elettronico | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Sottoregno | Eumetazoa |
Ramo | Bilateria |
Superphylum | Protostomia |
(clade) | Ecdysozoa |
Phylum | Arthropoda |
Subphylum | Tracheata |
Superclasse | Hexapoda |
Classe | Insecta |
Sottoclasse | Pterygota |
Coorte | Endopterygota |
Superordine | Oligoneoptera |
Sezione | Panorpoidea |
Ordine | Siphonaptera |
Famiglia | Pulicidae |
Sottofamiglia | Archaeopsyllinae |
Genere | Xenopsylla |
Specie | X. cheopis |
Nomenclatura binomiale | |
Xenopsylla cheopis Rotschild, 1903[1] | |
Nomi comuni | |
pulce del ratto orientale |
La Xenopsylla cheopis, o pulce del ratto orientale � un parassita in particolar modo dei roditori, predilige soprattutto il genere Rattus ed � considerato dagli epidemiologi il principale vettore di diverse patologie quali il tifo murino e la peste bubbonica. La modalit� pi� diretta di trasmissione si ha quando questo parassita si nutre del sangue di un ratto infetto ed entra successivamente in contatto con l'uomo. La pi� grande epidemia di peste nota alla storia del mondo occidentale, la terribile Peste nera, fu causata proprio da questo parassita.
Caratteristiche
[modifica | modifica wikitesto]La pulce del ratto orientale non è dotata di pettine pronotale e genale, e questo consente di distinguerla dalla Ctenocephalides felis o pulce del gatto e dalla Ctenocephalides canis o pulce canina, così come da altre specie di pulci.
Studi di laboratorio hanno mostrato che le condizioni ideali per la sua riproduzione sono i climi secchi con temperature comprese tra 20 e 25 °C.[2]
Scoperta
[modifica | modifica wikitesto]La pulce fu individuata per la prima volta nel Sudan e descritta nel 1903 dall'entomologo Charles Rothschild,[1] in collaborazione con il suo collega tedesco Karl Jordan,[3] i quali le diedero il nome di Xenopsylla cheopis in onore della piramide di Cheope.[4]
Il ruolo di vettore patogeno
[modifica | modifica wikitesto]La Xenopsylla cheopis è stata il veicolo di numerose epidemie, essendo ospite di bacilli come la Yersinia pestis, della Rickettsia typhi, ma anche di altri parassiti quali i vermi della classe dei cestoda Hymenolepis diminuta e Hymenolepis nana, agenti patogeni della Imenolepiasi, malattia diffusa soprattutto nei paesi a clima caldo e secco, dove i livelli igienico-sanitari sono molto bassi. La capacità di trasmettere le malattie può essere trasmessa da una generazione all'altra delle pulci attraverso le uova.[5]
L'azione di vettore è molto semplice, inizialmente la Xenopsylla cheopis si nutre di sangue infetto mentre è ospite del ratto o di qualsiasi altro animale ospite. Successivamente essa si trasferisce sull'uomo e, nutrendosi del suo sangue, emette della saliva che contiene sostanze anticoagulanti, nella quale sono presenti anche i bacilli della Yersinia pestis o della Rickettsia typhi, i quali entrano così nel circolo sanguigno dell'uomo, infettandolo.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b N. C. Rothschild, New species of Siphonaptera from Egypt and the Soudan, in Entomologist's Monthly Magazine, vol. 39, 1903, pp. 83–87, DOI:10.5962/bhl.part.17671.
- ^ J. F. D. Shrewsbury, A History of Bubonic Plague in the British Isles, Cambridge University Press, 2005, p. 3, ISBN 978-0-521-02247-7.
- ^ Manuscript, Drawing and Photograph Collection of Nathaniel Charles Rothschild (1877–1923)
- ^ Peter Marren e Richard Mabey, Bugs Britannica, Chatto & Windus, 2010, pp. 147–, ISBN 978-0-7011-8180-2.
- ^ A. Farhang-Azad, R. Traub & S. Baqar, Transovarial transmission of murine typhus rickettsiae in Xenopsylla cheopis fleas, in Science, vol. 227, n. 4686, 1985, pp. 543–545, Bibcode:1985Sci...227..543F, DOI:10.1126/science.3966162, PMID 3966162.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Rothschild, N. C., New species of Siphonaptera from Egypt and the Soudan. Entomol. Mon. Mag. 39: 83–87, 1903
- Robert Loomis Linkfield, Biological Observations on the Oriental Rat Flea, Xenopsylla Cheopis (Rothschild), with Special Studies on the Effects of the Chemosterilant, Tris (1-aziridnyl) Phosphine Oxide, University of Florida, 1966
- Marie-Odile Peaudecerf, Etude d'une puce Xenopsylla Cheopis, 1989
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Xenopsylla cheopis
- Wikispecies contiene informazioni su Xenopsylla cheopis
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Oriental rat flea, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
Controllo di autorità | J9U (EN, HE) 987007550932605171 |
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